È stato rintracciato a San Gimignano, dai Carabinieri della locale Stazione, un cittadino albanese ricercato da due anni. M.A 22enne, era latitante dal settembre del 2013, quando il tribunale di Firenze lo aveva condannato per una serie di furti in abitazione perpetrati nelle province di Firenze e Prato. L’albanese, pluripregiudicato, è stato trovato dai Carabinieri mentre era in visita ad un parente residente a San Gimignano.
In passato l’uomo aveva preso la residenza nel paese turrito e, per questo motivo, era noto ai militari del posto. Da sempre l’albanese era solito spostarsi tra l’Albania e l’Italia ma, dopo la condanna, si era trasferito in Albania dove sapeva di poter contare su maglie dei controlli molto più larghe rispetto all’Italia.
Lunedì pomeriggio una pattuglia dell’Arma ha notato l’uomo a bordo di una vettura in uscita dall’abitato di San Gimignano ma le condizioni di traffico non avevano permesso all’equipaggio di fermare la vettura con a bordo il viso noto, motivo per il quale i militari hanno proseguito nel loro sevizio di controllo del territorio.
Qualche ora dopo, durante un posto di controllo a Uligano, i Carabinieri hanno visto tornare la vettura notata nel pomeriggio ed hanno quindi proceduto al controllo.
Alla vista dei militari l’albanese ha cercato di evitare il controllo dei militari ma per lui non c’è stato nulla da fare, gli accertamenti hanno immediatamente evidenziato il mandato di cattura ancora in pendenza e quindi l’uomo è stato immediatamente arrestato. L’altro connazionale alla guida della vettura è risultato incensurato e quindi è stato lasciato andare. Una volta in caserma, i militari dell’Arma hanno riscontrato anche la presenza di un secondo mandato di cattura, questa volta internazionale, emesso dal tribunale di Tirana. L’albanese, infatti, nei due anni di latitanza e si era reso responsabile di una serie di fatti per i quali era stato condannato da poche settimane e, proprio per questo motivo, molto probabilmente, aveva deciso di rientrare in Italia.
Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto a giudizio direttissimo, a termine del quale, in attesa della decisione del tribunale di Tirana circa l’eventuale estradizione, è stato sottoposto agli arresti domiciliari