La vertenza del Comune di Siena con Banca Mps è stata al centro del consiglio comunale di ieri. A fare il punto sulla vicenda è stato l’assessore al bilancio Luciano Fazzi. Il Comune ha affidato l’incarico legale ad uno studio di Rimini, “stante il carattere estremamente specialistico delle prestazioni affidate e l’esperienza maturata dai legali incaricati nel contenzioso in materia di derivati di Enti locali”, per un importo di circa 9 milioni di euro. Successivamente, lo scorso 11 agosto, il Comune ha richiesto il rapido invio di una missiva di reclamo alla Banca con la finalità, inter alia, di interrompere il decorso di qualsivoglia termine prescrizionale a mezzo dell’intimazione spedita alla controparte bancaria.
L’Ente ha rappresentato l’esigenza di radicare celermente la causa civile di primo grado e che al riguardo è stata confermata una bozza di atto di citazione, già redatta, per la quale sono stati acquisiti ulteriori occorrendi documenti dagli uffici comunali competenti; l’atto sarà a breve completato con conseguente notifica a MPS.
Quanto ai contenuti dell’esercitanda azione giudiziale, come cui il Comune domanderà la nullità dei contratti, reclamando la restituzione dei flussi negativi originati dai derivati a suo tempo sottoscritti. Oltre a consentire il recupero degli importi a suo tempo pagati (in aggiunta agli interessi come per legge), l’invalidazione dei contratti eventualmente dichiarata dal giudice all’esito del giudizio eviterebbe ulteriori futuri esborsi al Comune. Ciò salve ulteriori domande (anche risarcitorie) che saranno formulate in via alternativa e/o gradata e prevedendo altresì possibili eccezioni avversarie che potrebbero appuntarsi sull’intercorsa prescrizione della ripetizione di alcuni flussi differenziali connessi all’operatività in derivati dell’Ente (questione peraltro a suo tempo analizzata nel parere rimesso a Finance Active).