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“Innovazione in oncologia, l’esperienza in della Regione Toscana”

Il convegno dal titolo “Innovazione in oncologia l’esperienza della regione Toscana” organizzato da Motore Sanità, è stato un’occasione per affrontare il tema dell’innovazione farmaceutica con un focus particolare alla rete oncologica, che dà la possibilità di accedere alle cure migliori senza dover migrare in cerca di speranze. La Regione Toscana è una di quelle regioni dove la sopravvivenza a cinque anni raggiunge il 56% fra gli uomini e il 65% fra le donne. I vantaggi della rete sono molteplici poiché creano un’uniformità di trattamenti sul territorio ed evidenti risparmi per il sistema.
“Negli ultimi 5 anni – ha detto in apertura dei lavori Stefano Scaramelli, Presidente Terza commissione sanità e Politiche sociali in Regione Toscana – la ricerca e la sperimentazione dei farmaci che favoriscono il potenziamento del sistema immunitario ha consentito di aumentare la sopravvivenza a coloro che combattono con i tumori. Questa, che è la sfida del futuro, parte dal cuore di Siena, la città che più di altre ha fatto della tradizione la forza della sua storia. Con il Professor Maio è stata lanciata la sfida dell’innovazione in oncologia e oggi ne abbiamo avuto piena consapevolezza. Una sfida che non si potrà più fermare e dovrà avere una visione chiara del possibile e dell’impossibile. Aumentare la sopravvivenza delle persone e trasformare i tumori da malattie mortali in malattie croniche, con le quali conviere in condizioni di alta qualità, sarà la nostra ossessione”. La riorganizzazione di un sistema pone inevitabilmente una sfida di sostenibilità dello stesso, migliori servizi e cure più appropriate. “Un pieno sostegno – prosegue Scaramelli – a ogni ipotesi di innovazione, integrazione e sperimentazione soprattutto nel campo della ricerca, inserendo elementi valutativi di qualità nei trattamenti sono requisiti fondamentali per un tema così sentito come l’oncologia”.
Anna Ferretti, Assessore alla Salute del Comune di Siena – ha parlato del progetto dell’allestimento dei robot e l’attivazione del settore di farmacia oncologica confermano il percorso di innovazione e riorganizzazione che abbiamo intrapreso in questi anni, con una migliore organizzazione delle risorse e un investimento nella medicina di precisione. Gianni Amunni, Direttore ITT Istituto Toscano Tumori e Direttore ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologia, Firenze – “Il modello a rete toscano rappresenta un punto di riferimento per l’oncologia e una realtà che si pone l’obbiettivo di garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di cura promuovendo la condivisione dei professionisti e la sinergia tra tutte le strutture di prevenzione, cura e ricerca in campo oncologico – ha sottolineato Amunni – anche l’innovazione diventa un patrimonio di tutta la rete e un’opportunità per tutti i pazienti che ne hanno l’indicazione attraverso un sistema condiviso per l’alta specializzazione e la complessità in cui si opera con criteri di appropriatezza e sostenibilità. La rete è inoltre un valore aggiunto per la condivisione delle scelte e per l’omogeneità dell’offerta. Si pone ora l’obiettivo di unificare l’ISPO (ente del servizio sanitario regionale dedicato alla prevenzione) e in questo le performance toscane sono altissime, che con l’ITT contribuiscano a creare un nuovo ente che risponda ai temi dello stato giuridico e alla governance, oltre che avere tutte le competenze specifiche ospedaliere e territoriali”. Michele Maio, Direttore UOC Immunoterapia Oncologia e Centro di Immuno-Oncologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese – ha parlato dello stato dell’arte dell’innovazione terapeutiche e le aree della ricerca: l’immunoncologia è un nuovo pilastro nel trattamento del cancro, lo dimostra anche la quantità di studi su agenti immunoterapici presentati all’ASCO dove oltre il 70% degli abstract ha come tema l’immunoncologia, contro il 2% di appena 10 anni fa. La sfida per il futuro è rendere sempre più efficace l’interazione tra il tumore e il sistema immunitario del paziente: se riusciamo a facilitare questa interazione, modificando da un lato il tumore ed il suo microambiente e potenziando, dall’altro, il sistema immunitario, siamo sicuramente sulla strada migliore per ottenere dei risultati più importanti e per far sì che anche i pazienti che oggi non rispondono all’immunoterapia possano trarne beneficio. Per esempio fino a 7 anni fa, per il tumore del melanoma non esisteva nessun tipo di farmaco che potesse impattare sulla sopravvivenza del paziente ed è quindi stato preso come modello di sperimentazione clinica. L’avvento di una serie di nuovi farmaci ci ha permesso di aumentare al 60 % della sopravvivenza a un anno e dopo 2-3 anni dall’inizio della terapia diventano sopravviventi a 10 anni. L’attività svolta a Siena ha coinvolto tutto il sistema sanitario della Toscana, oltre che a livello internazionale, fornendo standard di trattamento, e una forte attività di ricerca clinica, convenzionale e traslazionale. Serenella Civitelli, Responsabile C.O.R.D. Azienda Ospedaliera Universitaria Senese – ha parlato di appropriatezza e sostenibilità investendo in nuove regole, nuovi modelli gestionali e una forte comunicazione. Queste tre azioni portano a una sensibile riduzione degli sprechi. Il C.O.R.D. ITT è l’unico punto di riferimento che fa da guida al paziente nel sistema rete, lo accoglie e se lo prende in carico indicandogli i percorsi preferenziali e infine la visita multidisciplinare. “La risposta al trattamento e l’accesso alle cure può essere differente Avere consapevolezza di questi concetti – conclude la dottoressa Civitelli – e sviluppare una sensibilità di genere sono presupposti essenziali per essere buoni professionisti e buoni cittadini”. Simona Dei, Direttore sanitario della USL Toscana Sud Est – è partita dal concetto di prevenzione: “Il nostro consiglio in questo caso – come per gli altri screening del programma regionale, è di rispondere all’invito e fare l’esame, che con questa nuova modalità è ancora più efficace. Sono pochi minuti del proprio tempo, che possono fare la differenza”. Inoltre si è parlato di “Aiuto PoINT” un contatto diretto come driver di accesso del cittadino al percorso oncologico, uno strumento essenziale anche per ottimizzare i percorsi di follow up. Claudio Marinai, Direttore Area Coordinamento HTA ESTAR Regione Toscana – ha parlato di procedure di acquisto per i nuovi farmaci: “La regione Toscana si è recentemente dotata di un metodo di valutazione multidisciplinare dei farmaci onco-ematologici immessi in commercio senza la preventiva contrattazione del prezzo in AIFA (classificati Cnn). Tale valutazione realizzata da un gruppo multidisciplinare con metodologia cosiddetta GRADE si concretizzerà in una raccomandazione che sarà vincolante per i clinici – continua Marinai – l’arrivo sul mercato senza la preventiva valutazione AIFA in un settore terapeutico come quello della onco-ematologia, rappresenta pertanto un sfida etica e clinica prima che economica. La Regione con questa attività si allinea a altre regioni quali Veneto ed Emilia Romagna nel tentativo di governare l’innovazione mediante la valutazione delle prove scientifiche disponibili a totale vantaggio dei propri pazienti”.

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