Scende in campo l’Autorità anticorruzione (Anac) nella vicenda dell’inchiesta della procura di Firenze sul bando da 3,5 miliardi per la gestione dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud che interessa le province di Siena, Arezzo e Grosseto, vinto dal consorzio capeggiato da Siena Ambiente. L’Anac ha comunicato a Sei Toscana e a Siena Ambiente (entrambe coinvolte nell’inchiesta) «di avere avviato le procedure di proposta di adozione di gestione straordinaria, ovvero ciò che la normativa definisce come misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio».
In merito è arrivata la precisazione di Sei Toscana, che pubblichiamo di seguito:
In merito alla notizia apparsa su alcune testate online nella serata di mercoledì 23 novembre e relativa alla comunicazione indirizzata da ANAC a Sei Toscana, il gestore precisa che non si tratta assolutamente di commissariamento ma bensì dell’avvio del procedimento ai sensi dell’art. 32 del d. l. 24/6/2014 n° 90, che prevede la possibilità per il Prefetto di imporre la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione dei soggetti coinvolti e, solo ove la società non si adegui, la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa. Tale procedimento prevede che la società presenti le sue controdeduzioni entro il termine previsto e comunicato nell’avviso.
Sei Toscana, a seguito delle dimissioni dal Cda dei soggetti interdetti e con l’attribuzione di tutte le deleghe alla figura del presidente e legale rappresentante Roberto Paolini (in carica dal 19 maggio 2016), ha già provveduto, in data 14 novembre 2016, autonomamente e preventivamente a quanto prescrive la normativa anticorruzione.
Gli ex membri del Cda di Sei Toscana non conservano alcun incarico all’interno dell’impresa o posizioni, neppure de facto, che consentano loro di continuare a influire o a determinarne l’andamento.
Il procedimento in corso non influisce in alcun modo sulla continuità e sulla qualità dei servizi quotidiani forniti ai cittadini.