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Inaugurato il 777° anno accademico dell’Università di Siena

Si è tenuta questa mattina al Rettorato dell’Università di Siena l’inaugurazione del 777° anno accademico.
Nel suo discorso, il Rettore Francesco Frati, davanti a un pubblico intervenuto numeroso, ha tracciato la sintesi del suo primo anno di mandato, richiamando al contempo i temi salienti che riguardano l’Università italiana e il suo ruolo nella società contemporanea.
Dopo un excursus sulla plurisecolare storia dell’Ateneo, Frati ha indicato la necessità di riflettere sul presente, “anche perché i nostri principali utenti, gli studenti – ha detto – vogliono un’università moderna, che risponda alle loro esigenze e che li metta nelle condizioni di crescere personalmente e culturalmente. Recentemente – ha proseguito – si è tenuta a Roma una Conferenza pubblica sullo stato dell’Università Italiana. E’ stata convocata dalla Ministra Valeria Fedeli, e vi hanno partecipato il Primo Ministro Paolo Gentiloni, i Rettori e altre figure istituzionali del mondo della formazione terziaria. Dobbiamo registrarlo come un segnale positivo, pur giunto in un momento di transizione politica importante, quasi destabilizzante, perché da anni non si percepiva una simile attenzione rispetto alle grandi questioni che animano il nostro sistema di istruzione superiore”.
“Credo – ha proseguito il rettore – che ricerca (= creazione della conoscenza) e formazione (= trasferimento della conoscenza), ossia le due missioni principali dell’università, siano i cardini intrinsecamente strutturali dell’avventura sociale della nostra specie in questo pianeta. E’, sostanzialmente, ciò che l’umanità ha sempre fatto per progredire: creare conoscenza e trasmetterla alle nuove generazioni”.
Dopo aver indicato nel basso numero dei laureati “il male principale del nostro Paese”, nonostante la buona preparazione degli studenti e la forte produttività dei ricercatori italiani, Frati ha ribadito l’esigenza che le università siano messe “nelle migliori condizioni possibili per fare il loro dovere, con risorse adeguate, certe e regolari”. “E’ opportuno – ha detto il rettore dell’Università di Siena – che il Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università statali torni almeno ai valori di dieci anni fa. Penso che non solo si debba finalmente dimenticare lo sciagurato e assolutamente intempestivo blocco del turnover, ma che si debba recuperare il terreno perso in questi ultimi 10 anni, pari a quasi il 20% dell’intero corpo docente”.
Non ha mancato Frati di rammentare alcuni punti positivi di recente emersi a livello nazionale: “Le ultime tre leggi di stabilità, includendo quella per il 2018, ancora in discussione, hanno previsto provvedimenti per le università che, pur non essendo risolutivi, sembrano aprire uno spiraglio di possibile ottimismo. (…) C’è stato un provvedimento che aspira ad aggredire uno dei mali del nostro sistema universitario: il basso numero di diplomati che si iscrive. L’introduzione della cosiddetta no-tax area, ossia l’iscrizione gratuita per i ragazzi provenienti da famiglie con reddito ISEE inferiore a 13.000€, vuol garantire un più equo accesso all’università, aiutando le famiglie con i redditi più bassi. Si tratta di un provvedimento che ha fini nobili, e obiettivi alti. (…) Ci sono interventi che mirano a recuperare il terreno perduto sul fronte del valore degli stipendi, sia per i docenti, con l’accelerazione degli scatti stipendiali, che, soprattutto, per il Personale Tecnico Amministrativo, che dovrebbe avere finalmente, dopo molti anni, un nuovo Contratto Collettivo Nazionale. Entrambe le misure sarebbero – e sono – da salutare con soddisfazione, sebbene agli Atenei si chieda un corposo cofinanziamento a valere sul proprio FFO”.
Frati ha sottolineato il ruolo centrale e il prestigio dell’Università nella società e specularmente il ruolo dell’Università di Siena nel suo territorio, prima di passare a un’analisi di quanto compiuto durante il suo primo anno di mandato rettorale, “perché gli impegni della fase di programmazione devono poi essere misurati con i risultati concreti”, ha detto.
Investimento nella ricerca, internazionalizzazione, apertura della comunità d’Ateneo al mondo e multiculturalità, innovazione nell’offerta formativa, riduzione dei fuori corso, potenziamento dei servizi per gli studenti, rafforzamento delle relazioni con il territorio e con le imprese sono alcuni dei risultati sui quali il Rettore si è soffermato.
Richiamando l’esito positivo della valutazione della ricerca dell’Università di Siena e i nove dipartimenti preselezionati per la graduatoria nazionale di eccellenza, in particolare il Rettore ha ricordato l’introduzione del Piano di Sostegno alla Ricerca 2017, che “ha consolidato le risorse per la ricerca libera dei docenti, e introdotto due nuovi strumenti. Un premio per i ricercatori che sono arrivati a un passo dal successo nei prestigiosi fondi ERC e risorse specifiche per bandire, per la prima volta dopo molti anni, assegni di ricerca su fondi di Ateneo. (…) Grazie al bando della Regione Toscana – ha proseguito Frati – saremo in grado nelle prossime settimane di bandire 34 assegni di ricerca biennali e triennali, integrando il cofinanziamento regionale con quello di ateneo, con quello dei dipartimenti e con risorse intercettate da partner esterni per quasi 700.000€”. Tra gli obiettivi raggiunti, anche il rafforzamento dell’area Research and Grant Management e il varo da parte del CdA di una serie di misure di cofinanziamento.
A proposito di internazionalizzazione Frati ha evidenziato che è cresciuto, “e crescerà ancora, gradualmente ma costantemente, il numero dei corsi di studio insegnati interamente in inglese, e, con essi, è cresciuto il numero di studenti internazionali iscritti all’Università di Siena. Numero che ha ormai toccato l’8% degli iscritti, ma che è destinato a salire dal momento che nei nuovi ingressi (siano essi neodiplomati che si iscrivono alle lauree triennali o laureati che si iscrivono a una nostra Laurea Magistrale), la percentuale sale, rispettivamente, al 9% e al 25%”. Altro tema citato, il trentennale del Programma Erasmus, nel quale l’Università di Siena è inserita sin dal primo momento e che ha registrato un incremento del numero di studenti in mobilità, soprattutto in uscita.
In un particolare passaggio del suo discorso, il Rettore ha riaffermato la necessità che nell’Università non vi siano disagi né discriminazioni né sopraffazioni, “da quelle intellettuali a quelle fisiche, incluse quelle basate sul genere e a sfondo sessuale, che meritano particolare enfasi oggi, giorno in cui si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, proclamata nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (…) Noi siamo consapevoli che sotto la violenza sulle donne c’è un mondo di atteggiamenti, di pensieri, di stereotipi da sanare. Noi perciò oggi diciamo che l’Università di Siena è anche consapevole che la sua eradicazione può derivare solo da un percorso complessivo di crescita culturale che coinvolga i nostri giovani e metta a disposizione, contro questa grande violazione dei diritti umani, le competenze dei suoi giuristi, storici, sociologi, medici, antropologi”.
In tema di immatricolazioni, Frati ha ricordato la crescita del 7% in quest’anno accademico, rispetto allo scorso anno. Ha annunciato anche la “pianificazione di una nuova Laurea Triennale Professionalizzante in Agri-business, che risponde ai nuovi stimoli, e alle nuove norme, varate dal Ministero in questa direzione”.
Chiaro anche l’impegno sui servizi agli studenti: “abbiamo ulteriormente aumentato il numero di borse di dottorato, integrando il finanziamento della Regione Toscana sull’ormai consolidato Progetto Pegaso, in collaborazione con gli altri Atenei della Toscana. Abbiamo inoltre lavorato assieme agli studenti per lo sviluppo del nuovo Regolamento per la contribuzione studentesca. Esso implementa la nuova no-tax area, che abbiamo esteso fino a 18.000€ di ISEE (5.000€ oltre l’obbligo di legge), rimodulando la fasciazione e rendendola più continua, e quindi più capillare e meno soggetta a deviazioni casuali, rispetto al precedente sistema. Grazie al nuovo Regolamento e alla scelta di investire una parte dei nostri utili nella riduzione delle tasse, la contribuzione complessiva degli studenti si accinge a diminuire”.
Sulla relazione con il territorio e il contatto degli studenti con il mondo delle imprese, Frati ha citato in particolare l’attività del Santa Chiara Lab, che “sta diventando ciò che noi volevamo che fosse: un luogo di incontro, di confronto, di contaminazione; una porta aperta dell’Ateneo verso il mondo che sta fuori, e che noi invitiamo a entrare nell’università”.
Sull’impegno a sostenere l’area medica e il Policlinico senese, Frati ha ricordato che “proprio in questi giorni stanno uscendo i bandi per 14 posizioni di professori e ricercatori in area medica, pienamente sostenuti da un finanziamento dell’Assessorato Regionale alla Salute, che ringrazio per l’attenzione mostrata nei confronti delle esigenze della nostra scuola medica e del nostro Policlinico. I nuovi docenti contribuiranno a rafforzare la sinergia tra didattica, ricerca e assistenza che rende la nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria centro nevralgico di un sistema assistenziale di grande qualità nel territorio dell’Area Vasta della Toscana Sud-Est”.
Rispetto al personale tecnico e amministrativo, il Rettore ha ricordato il lavoro intrapreso per il sostegno del Fondo per il Trattamento Accessorio, reso possibile “anche grazie alla nuova normativa che limita l’impatto del recupero impostoci dal MEF per gli eccessi del passato. Stiamo lavorando con le organizzazioni sindacali affinché tale strumento torni a valorizzare adeguatamente l’impegno dei molti che negli uffici, nei laboratori, nelle aule, agli sportelli, rendono questo Ateneo un modello di attenzione nei confronti degli studenti e sostengono lo sforzo dei docenti in didattica e ricerca”.
Infine, sull’impegno a rafforzare la struttura organizzativa dell’Ateneo, Frati ha evidenziato l’inserimento di due nuovi dirigenti nelle Aree del Personale e dei Sistemi Informativi, “affinché l’organizzazione e la modernizzazione dei sistemi possano adeguatamente sostenere il nostro percorso di sviluppo”.
Prima di concludere il suo intervento, il rettore ha ricordato con affetto il professor Mauro Barni, recentemente scomparso, apostrofato come “orgoglioso continuatore, collega senese e Amico”.
La mattinata è proseguita con l’intervento di Giacomo Neri, in rappresentanza degli studenti, mentre Franco Galardi ha pronunciato l’intervento in rappresentanza del personale tecnico e amministrativo.
La prolusione è stata tenuta quest’anno dal professor Maurizio Cotta, docente di Scienza politica del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive, sul tema “Un’altra Europa è necessaria?”.
Al termine della cerimonia, il rettore Frati, in segno di appartenenza alla comunità, ha consegnato il tocco ai quarantatré nuovi professori e ricercatori dell’Ateneo.
I discorsi integrali del rettore Francesco Frati, dello studente Giacomo Neri e del rappresentante del personale tecnico e amministrativo, Franco Galardi, sono pubblicati online sul sito dell’Ateneo, www.unisi.it

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