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In auto armati, uno con patente contraffatta e l’altro con nome falso. Fermati dalla polizia

Viaggiavano a bordo di un’autovettura armati di mazza da baseball, coltello e taglierino, uno con la patente contraffatta e l’altro sotto falso nome, ma sono stati smascherati dalla Polizia.
Gli agenti della  Stradale di Siena, sottosezione di Montepulciano, hanno arrestato un cittadino marocchino di 38 anni e denunciato un suo connazionale di 36 anni,  fermati per un controllo sul raccordo autostradale Siena–Bettolle.
I due stranieri viaggiavano a bordo di una Renault Megane con targa francese, quando la pattuglia, impegnata nei servizi di vigilanza stradale e controllo, li ha fermati nei pressi di Casetta, a pochi chilometri da Siena.
Durante il controllo i poliziotti si sono subito accorti che il conducente, 36enne pregiudicato per numerosi reati anche in materia di stupefacenti, aveva con sé un duplicato, datato 2013, della patente rilasciatagli dalle autorità marocchine nel 1998, che non aveva validità.
Dai primi accertamenti è emerso, infatti, che quella patente, da lui regolarmente convertita nel 2001 con il corrispondente documento italiano, gli era stata revocata dalla Prefettura di Siena, per mancanza dei requisiti morali.
L’uomo, per ottenere il duplicato di cui era in possesso, aveva verosimilmente omesso di riferire alle autorità del proprio paese che il documento gli era stato tolto e che, pertanto, non aveva alcun diritto né titolo per guidare.
Il suo connazionale, invece, privo di qualsiasi documento, ha riferito ai poliziotti delle generalità poi rivelatesi false.
Gli agenti infatti, sia per procedere alla esatta identificazione di entrambi che per approfondire il controllo, dato che i due stranieri si erano mostrati da subito agitati e nervosi, hanno deciso di accompagnarli in Ufficio.
Dai successivi riscontri è emerso che il passeggero, 38enne e pluripregiudicato, nel tentativo di sottrarsi al controllo, non solo aveva dichiarato un nome non vero, ma aveva ben 25 alias, nomi diversi, uno dei quali nascondeva la verità, ovvero una condanna a 8 mesi di reclusione, da scontare, emessa dal Tribunale di Milano lo scorso 5 febbraio per furto in abitazione.
Nel proseguire gli accertamenti, a seguito della perquisizione dell’auto a bordo della quale viaggiavano i due complici gli agenti hanno trovato, nascosti sotto i sedili e nel cruscotto portaoggetti, le armi che sono state sequestrate.
All’esito di tutte le verifiche svolte dalla Polizia Stradale il conducente è stato denunciato per il porto ingiustificato, in concorso, di oggetti atti ad offendere e per il reato di falsità in atto pubblico, mentre il passeggero è stato arrestato per aver dichiarato le false generalità, al fine di eludere l’ordine di carcerazione emesso nei suoi confronti, ed accompagnato presso il carcere di Santo Spirito a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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