“L’arcivescovo ha sbagliato a non benedire il drappellone”. Lo ha detto questa mattina il sindaco di Siena, Luigi De Mossi. “Sarebbe facile per me – ha detto il primo cittadino – evitare le responsabilità e dire che la scelta dell’artista che ha dipinto il Drappellone è stata fatta dalla precedente amministrazione. Me ne potrei avvantaggiare politicamente. Invece penso che, una volta finita la campagna elettorale, il Sindaco rappresenti una comunità intera, anche la propria opposizione e che soprattutto rappresenti la continuità istituzionale con chi lo ha preceduto, anche se bene dissenta su molte iniziative e scelte pregresse. La valutazione del Palio attinge a molti elementi: estetici, culturali, religiosi. E neppure posso pensare che la differente sensibilità religiosa del Maestro che ha dipinto il Palio possa avere influenzato in qualche modo il giudizio di alcuno. Si deve dire che al Sindaco in quanto cittadino, il Palio è piaciuto, ed è legittimo che l’Arcivescovo Buoncristiani possa non essere soddisfatto dell’opera su un piano personale. Tuttavia, quando si assume un ruolo sia religioso che politico, la visione deve abbracciare altre prospettive: quelle di una intera comunità che si riconosce nel Comune e anche nel sentire religioso”.
“Credo che l’Arcivescovo – ha proseguito il sindaco – voglia bene alla città ma credo anche che abbia sbagliato nel non benedire il Drappellone del Maestro Szymkowicz. Soprattutto non ha tenuto un dialogo su questo aspetto con il Comune preavvertendo il Sindaco della sua scelta. Spero e confido che non vi sia problema alcuno per l’omaggio che la Contrada vittoriosa farà in Duomo la sera del Palio. Auspico per il futuro un dialogo costante e continuativo nel rispetto dell’autonomia di entrambe le autorità: religiosa e civile”.