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Il presidente della Virtus Bruttini: “Quello che abbiamo visto ieri sera non è sport”

C’è amarezza in casa Virtus dopo la gara 2 dei playoff disputata ieri sera al PalaCorsoni. E non tanto per l’epilogo dell’incontro (i rossoblù sono stati battuti da Livorno 84-80 e ora la serie è sull’1-1) quanto per quello che è successo in campo tra il pivot labronico Toppo e il lungo virtussino Simeoli, steso e mandato in ospedale da una gomitata dell’avversario, sferrata tra l’altro non in una fase di gioco, ma senza palla. Queste le dichiarazioni del presidente della Virtus Fabio Bruttini:
“Le partite dei playoff dovrebbero essere uno spettacolo di sport che ci saremmo potuti godere anche ieri sera. Purtroppo tutto è stato falsato da un episodio increscioso di cui è stato artefice Fiorello Toppo e questo deve far riflettere. Tutti hanno visto tranne i due arbitri. Questo ha penalizzato fortemente la Virtus, già priva di Pucci, perchè Simeoli ha potuto giocare solo 5’ e 46’’ prima del fallaccio di Toppo. Il nostro giocatore è andato in ospedale, mentre Toppo ha potuto giocare fino alla fine. Questo ha spostato gli equilibri in campo e anche l’equilibrio mentale dei giocatori. A noi lo scorso anno successe un fatto analogo. In piena lotta per la salvezza nella gara di Cecina, Mirone fece un fallaccio su un giocatore avversario senza essere visto dall’arbitro. La società Virtus ebbe la sportività di mettere fuori rosa il giocatore per una partita perdendo la gara seguente, forse anche a causa della sua mancanza. Lo sport è questo non quello che abbiamo visto ieri sera. Quella di ieri è stata veramente una cosa vergognosa per me che da 51 anni vivo questo sport. Abbiamo assistito ad una delle pagina più brutte degli ultimi anni di basket e sono veramente indignato perché nessuno della società avversaria ha chiesto notizie su un ragazzo che è finito all’ospedale (ciò la dice lunga sulla sportività dei dirigenti labronici) ed è vergognoso che una società tenga ancora in campo un giocatore che ha compiuto un gesto simile davanti a tanti bambini che muovono i loro primi passi in questo sport e prendono esempio dai più grandi. Una finale è giusto che venga decisa in campo dai valori delle squadre e non dalle mancate o errate decisioni di arbitri designati chissà come ad arbitrare gare di questo livello. Tutto ciò mi rammarica molto, è chiaro che ci sono altre partite da giocare, ma il gesto di ieri sera potrebbe aver dato una svolta definitiva alla serie e deve far riflettere molto la Federazione e anche il Cia perché non si può permettere che a decidere un campionato sia un fatto del genere, altrimenti vengono vanificati tutti gli sforzi dei ragazzi che si allenano con passione tutta la settimana e vanno in campo dando il cuore e l’anima. Avrei detto le stesse cose anche se il gesto lo avesse compiuto un nostro giocatore e chi mi conosce questo lo sa”.

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