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“Mps non sia preda dei colossi bancari”

E’ in programma domani il Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi durante il quale si parlerà di un nuovo aumento di capitale da 2.1 miliardi di euro, necessario dopo la bocciatura ‘europea’ degli stress test. Dopo aver sondato varie ipotesi – si era parlato di fusioni e aggregazioni varie – sembra questa la strada imboccata dai vertici dell’istituto senese. “Questa è la prima soluzione – ha detto ai nostri microfoni il sindaco Bruno Valentini – è quella che serve per mettere in sicurezza in borsa un’azienda quotata. Poi si aprono anche altri scenari, perchè la Bce insiste su un processo di rafforzamento in termini di aggregazioni. Io sono assolutamente contrario – per quanto possa contare dato che il comune di Siena non è più indirettamente proprietario della banca attraverso la Fondazione – all’ipotesi che il Monte dei Paschi possa essere assorbito da un’altra banca, straniera o italiana che sia. Quindi, se la strada deve essere quella delle aggregazioni, l’obiettivo ideale è quello di trovare aggregazioni con banche di medie dimensioni o addirittura più piccole. Su questo abbiamo insistito con il Governo e con la Banca d’Italia, perchè il radicamento territoriale della banca Mps non possa essere messo in discussione nel caso di un processo di aggregazione”.

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