“Nando Malacarne ha rappresentato per tutti noi una figura autentica di socialista, portatore di valori sinceri e autentici e ci lascia un grande insegnamento. È sempre stato un politico vicino alla gente e punto di riferimento per la sua famiglia e per chi lo ha conosciuto e apprezzato in tutti questi anni”. Così Giorgio del Ciondolo, segretario provinciale del Psi di Siena, nell’apprendere la notizia della scomparsa a Torrita di Siena di Nando Malacarne.
Nato il 31 agosto del 1922, un mese dopo che le squadracce fasciste avevano picchiato il babbo Guido allora sindaco socialista di Torrita che si era rifiutato di dimettersi. Nando, cresciuto con gli ideali socialisti e antifascisti, fu contrario alla Guerra ma costretto ad arruolarsi e, dopo essere finito sul fronte greco, venne fatto prigioniero dai Tedeschi e deportato in Cecoslovacchia dopo l’8 settembre 1943. Sopravvissuto alla prigionia e finita la guerra, Nando riprese l’attività politica nel suo paese d’origine e nel Psi, ricostituito dopo la Resistenza sotto la guida di Pietro Nenni.
Insieme al compagno e amico Loris Scricciolo, fu tra i maggiori fautori della corrente autonomista all’interno del partito che guidò la federazione provinciale del Psi dal 1963 al 1977. Dal 1956 al 1961 fu, come lo era stato il padre, sindaco di Torrita di Siena. Ricoprì incarichi pubblici (presidente della Sclavo fino al 1978) e politici. Anche dopo le vicende di Tangentopoli che determinarono la fine del Psi, rimase impegnato nello Sdi prima e nel Ps poi.
I funerali di Nando Malacarne si sono svolti questo pomeriggio a Torrita in un clima di grande partecipazione e cordoglio. Il Partito socialista di Siena esprime il proprio cordoglio al figlio Paolo, al nipote Niccolò e a tutta la famiglia.