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Il concerto in Piazza Grande chiude il 43° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano

Un Concerto di Chiusura popolare festeggia il 43° Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano. Nel contesto rinascimentale di Piazza Grande, sarà la RNCM Symphony Orchestra di Manchester diretta da Roland Böer a siglare il tema dell’edizione 2018, “Vita, morte e meraviglie”. In piazza Grande a partire dalle 21.30 saranno eseguite “La Valse” di Maurice Ravel, la “Sinfonia n. 40 in sol minore” di Wolfgang Amadeus Mozart e la “Sinfonia n. 5 in re minore” di Dmitri Šostakovič in un percorso che indagherà la vita e la morte, nella loro contrapposizione, con l’universo di meraviglie che le separa. La giornata si apre alle 12.30 sempre in Piazza Grande, ma in Duomo, con il recital per organo di Luca Guglielmi. Alle 18.00 al Teatro Poliziano (via del Teatro, 4) sarà l’ultima occasione per assistere alla visionaria reinterpretazione di Byron con “Conversation pieces”, scritto e diretto da Marco Filiberti.

Il programma si apre con il trascinante poema coreografico “La Valse” di Maurice Ravel, pensato in origine come un tributo al Waltz, a Strauss e alla società viennese intitolata, per l’appunto, “Vienna”. La barbarie della Prima Guerra Mondiale, capovolgerà la sensibilità del compositore che, pur volendo omaggiare la danza come rappresentazione della vita sociale, ne fa una sonorizzazione fragorosa. Vienna è il collegamento con la “Sinfonia n. 40 in sol minore” di Wolfgang Amadeus Mozart, seconda composizione in programma. Detta la “Grande” è una tra le opere più conosciute del genio austriaco, nonché una delle sue ultime sinfonie. Nel 1787, un anno prima di comporla, Mozart scriverà al padre che ha compreso il mistero della morte, riconoscendola come la chiave verso una liberazione profonda. La partitura trasmette tutta questa consapevolezza e altrettanta saggezza, tra vita, morte e meraviglie.

Il Concerto di Chiusura si completa proprio con un inno alla meraviglia, ovvero la “Sinfonia n. 5 in re minore” di Dmitri Šostakovič. Un capolavoro di un artista che, censurato e minacciato dal regime, sarà costretto a comporre semplificando il proprio registro e adattandosi ai modelli convenzionali. Il risultato è un’opera dalla apparente struttura lineare, con una partitura grandiosa e ricca di riferimenti a Mahler e a Stravinskij. Questa facciata cela un sottotesto armonico rivoluzionario, grazie ad una tecnica di variazione che nasconde un sottofondo grottesco, comprensibile ad un ascoltatore attento. Una musica che nasconde un sarcasmo ribelle, attraverso una psicologia raffinata con un incisivo messaggio politico.

L’ultima giornata del 43° Cantiere si presenta invece con i brani di Bach, eseguiti da Luca Guglielmi alle 12.30 in Duomo. Direttore d’orchestra, musicologo e conoscitore esperto di tastiere antiche, attualmente docente alla Escola Superior de Música de Catalunya, Guglielmi interpreterà una selezione che richiede solido virtuosismo tecnico, muovendosi da “Fantasia e Fuga”, “Choral” tratto da “Jesu, meine Freunde”, “Fantasia” sopra “Jesu, meine Freunde”, fino a “Preludio, Adagio e Fuga in do maggiore”, “Fantasia Chromatica in re minore” e “Fuga” sopra il “Magnificat”.

Alle 18.00 al Teatro Poliziano è in programma l’ultimo appuntamento con “Conversation pieces” di Marco Filiberti, spettacolo che fonde e attualizza due capolavori di Byron – il “Cain” e il “Manfred” – attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo e un’ampia selezione musicale.

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