Questa estate per le vie della nostra città molti di voi avranno notato i manifesti, nella quale si legge a caratteri cubitali “IL CLIMA NON STA CAMBIANDO, LO STANNO CAMBIANDO” con accanto l’immagine di un cielo pieno di scie come quelle che lasciano gli aerei.
È facile pensare che gli autori dei manifesti volessero mettere in relazione la presenza di tali scie con i cambiamenti climatici in atto dei quali, purtroppo, tutti noi ci stiamo sempre più rendendo conto.
In quaranta anni mai avevo visto a Siena una pioggia come quella della scorso 17 Ottobre e ancora più recente è l’alluvione occorsa a Valencia, in Spagna, nei giorni scorsi.
Segni di un clima che sta cambiando e che si sta estremizzando e di cui, è bene chiarirlo, l’unico responsabile è l’uomo che sta pompando nell’atmosfera quantità smisurate di carbonio. L’utilizzo dei combustibili fossili sta minacciando l’esistenza stessa della nostra specie e le alluvioni, le grandi siccità, gli uragani, gli incendi, le epidemie e le carestie saranno purtroppo sempre più frequenti e impattanti nei decenni avvenire.
Tutto questo è dovuto in larghissima parte all’effetto serra indotto dall’uomo, che in poco più di centocinquanta anni circa ha fatto aumentare la concentrazione dell’anidride carbonica (CO 2 ) nell’atmosfera dalle circa 280 parti per milione (ppm) del 1850 alle attuali 430, in costante aumento.
Questa molecola, piuttosto semplice, è in grado di trattenere nell’atmosfera la radiazione solare riflessa dalla superficie terrestre e questo, di per sé, è un ottima notizia. Senza effetto serra infatti la temperatura media sulla Terra sarebbe ampiamente sotto zero e la vita sarebbe impossibile. Ma se l’effetto serra si innalza troppo il pianeta non riesce più a dissipare l’energia in eccesso la quale si accumula nell’atmosfera causando i disastri di cui sopra.
Questa è ormai una teoria scientifica comprovata dai fatti e da numerose ricerche pubblicate su riviste scientifiche internazionali.
Altra cosa sono invece le teorie mai dimostrate che taluni vorrebbero far valere come scientifiche sulle scie chimiche, le quali sostengono che le scie lasciate dagli aerei siano composte da sostanze chimiche rilasciate deliberatamente nell’atmosfera per influenzare il clima, il comportamento umano o per fini militari e di controllo della popolazione.
Queste teorie sono completamente infondate e prive di qualsiasi evidenza concreta.
Tuttavia, le teorie sulle scie chimiche sono diventate un fenomeno di massa, sostenute da un ampio pubblico in varie nazioni.
Il termine “scie chimiche” (in inglese chemtrails) nasce negli anni ’90, diffondendosi principalmente attraverso internet e forum tematici. Il fenomeno trae origine dalle scie di condensazione rilasciate dai motori degli aerei, composte da vapore acqueo che, in condizioni di bassa temperatura e alta umidità, si condensa e si congela a contatto con l’aria fredda a grandi altitudini.
Queste scie sono un fenomeno normale che si dissolve nel tempo, più o meno velocemente a seconda delle condizioni atmosferiche. Alcuni hanno ipotizzato che le scie rimangano nell’atmosfera per periodi più lunghi a causa delle sostanze chimiche in esse contenute.
L’ipotesi delle scie chimiche è stata inizialmente promossa da scrittori e teorici della cospirazione che collegavano la presenza di determinate sostanze nell’atmosfera (come alluminio, bario e altri metalli pesanti) a fenomeni meteorologici o di salute pubblica.
Con l’avvento dei social media, questa teoria ha acquisito notevole popolarità, alimentata da foto, video e testimonianze personali.
Le piattaforme di social hanno agito da cassa di risonanza, facilitando la creazione di comunità online dedicate al tema.
La comunità scientifica ha ampiamente respinto le teorie sulle scie chimiche, basandosi su prove sperimentali e analisi atmosferiche. Gli studi pubblicati da enti meteorologici e dalle forze aeronautiche confermano che le scie di condensazione si formano per motivi fisici ben noti e non contengono sostanze chimiche dannose né tantomeno sono in grado di alterare il clima.
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