“Entrando nella Ue avremmo dovuto “lavorare un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più” (queste erano le parole di Romano Prodi prima dell’entrata dell’Italia nell’Euro), invece gli stipendi degli italiani sono il 3% in meno del 1990”. Con questo incipit il Partito Comunista motiva la manifestazione nazionale organizzata il 30 ottobre a Roma contro il g20 e contro il governo Draghi. Ci sarà anche la sezione senese, che si riunirà al casello di Chiusi-Chianciano Terme per poi procedere verso la Capitale. “I temi trattati sono quelli che riguardano tutti noi. La luce, l’acqua, l’affitto o il mutuo, il carburante, la spesa”, spiega Nicola Bettollini, Segretario della Federazione Provinciale Senese del Partito Comunista.
“Gli stipendi calano ma i prezzi dei beni, delle bollette e dei carburanti continuano a crescere con aumenti enormi e a pagarne le conseguenze saranno sempre le classi meno abbienti e i lavoratori – scrive la sezione senese del Partito Comunista – aumenti di gas, luce e acqua che arrivano fino al 40% dimostrano di quanto all’Europa e al nostro governo non interessi per niente la salvaguardia del popolo dato che le contromisure prese, sono solo di facciata e non risolvono i problemi delle famiglie. Una vera e propria stangata per tutte le famiglie italiane da quasi 1.500 euro in più. La nostra provincia è sempre più “svenduta” al capitale. Terme, terre, risorse naturali, trasporti e ciliegina sulla torta, il dissesto di Banca MPS, tutto ciò da chi verrà pagato? Dai lavoratori, socializzando le perdite “volute” e privatizzando quel poco di profitto che è rimasto. Uno scenario degno per una rivoluzione delle coscienze! Sabato 30 Ottobre ore 14.30 saremo a Roma in piazza San Giovanni con chi vorrà partecipare alla nostra manifestazione nazionale per la sanità pubblica, per un lavoro sicuro e stabile, per la casa, per dare un futuro ai nostri figli! Partenza con pullman dal casello di Chiusi-Chianciano Terme ore 10. Cosa è la militanza? L’amore per una idea, un comune sentire. Non c’è onore più alto di appartenere a tale esercito… sabato manifesta, insorgi!”