Circa novanta bambini della scuola elementare di San Girolamo, hanno visitato la mostra Cavalli d’Autore, un appuntamento ormai diventato tradizionale per l’autunno senese, che vede il cavallo protagonista indiscusso della mostra collettiva d’arte ospitata da cinque edizioni, nel Complesso Museale Santa Maria della Scala, in piazza Duomo. I bambini sono arrivati molto emozionati, divisi in due gruppi, dalla prima alla quinta elementare, per visitare e incontrare alcuni dei protagonisti di questa mostra che riunisce opere di artisti provenienti da Canada, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Olanda, Bulgaria e Albania, italiani e senesi. Tutte le opere presenti raffigurano il cavallo attraverso la visione più intima dei diversi autori, che propongono anche tecniche molto diverse di pittura e scultura.
Ad accogliere i bambini di San Girolamo, alcuni degli artisti in esposizione: Ilaria Di Meo, Elena Conti, Sandra Petreni, Sara Cafarelli, Massimo Stecchi, Turi Alescio, Carol Marano, Rosalba Parrini, Stephen MCGarva e Rosanna Bonelli (Rompicollo). Un appuntamento entusiasmante, ricco di energia, con bambini incredibilmente interessati alle tecniche e alle storie raccontate dagli artisti sulla nascita delle proprie opere. Ilaria di Meo e il suo pony a grandezza naturale, realizzato con un intreccio di fili; Rosalba Parrini e la sua “battaglia grande”, qui le domande dei bambini erano soprattutto per capire la guerra. Il cavallo iperrealista di Sandra Petreni li ha tenuti incantati con la sua presenza possente su fondo nero.
Tanto interesse per come si realizzano i quadri, come si applica un fondo oro, come in Agapanthus di Elena Conti e decisamente stupiti per l’opportunità di incontrare personalmente gli artisti che sono stati tempestati di domande stimolanti e curiose. Turi Alescio, lo scultore che si è definito “pasticcione!”, ha raccontato come si fa un’opera in vetroresina; Sara Cafarelli ha spiegato come interpretare il suo quadro dai colori delicati; Massimo Stecchi è ricorso al racconto di Pegaso il cavallo alato; mentre Stephen McGarva, ha raccontato la sua tecnica simile a un tatuaggio, che con quasi 5 milioni di puntini crea il disegno. Indimenticabile l’incontro con Rosanna Bonelli detta Rompicollo, che ha incantato i giovani visitatori raccontando loro di quando corse il palio nel 1957. Sicuramente un appuntamento fuori dagli schemi, che è piaciuto ai bambini ma che ha lasciato tanto anche agli artisti che hanno visto l’effetto dell’arte sulle giovani menti.