Palio

Giosetta Fioroni e Milo Manara dipingeranno i due drappelloni del 2019

La giunta comunale, riunitasi questo pomeriggio (7 febbraio), ha deliberato che a dipingere il drappellone per il Palio del 2 luglio sarà la pittrice Giosetta Fioroni, mentre quello per la Carriera del 16 agosto porterà la firma di Maurilio Manara detto Milo.

Giosetta Fioroni, nata a Roma nel 1932 da una famiglia di artisti, dopo aver intrapreso gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, percorre  tutto il suo cammino d’artista, facendo trasparire la radicata tonalità emotiva dell’infanzia e dell’essere donna. Espone alla VII Quadriennale di Roma del 1955. Successivamente lavora come costumista per la nascente televisione italiana. Inizia inoltre a frequentare la Scuola di Piazza del Popolo e l’ambiente artistico legato alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma. Trascorre un periodo a Parigi, tra il 1958 e il 1962. In una personale nel 1961 inizia a esporre tele realizzate con colori industriali, alluminio e oro, recanti segni, scritte, simboli, sovrapposti e cancellati. Nel 1967 alla Galleria del Naviglio di Milano espone una serie di lavori con volti e figure femminili su fondo bianco. Rivisita opere di artisti del passato quali Botticelli, Carpaccio, Simone Martini. Nel 1968 inaugura la rassegna Il teatro delle mostre mentre nel 1969 realizza il primo teatrino, una sorta di cassettine-teatro di legno dipinto che fa pensare alla ricerca di un mondo perduto. Si avvicina così al mondo della fiaba e della leggenda: tele, scatole e teatrini aprono uno scenario nella memoria personale e collettiva. Appartengono agli anni Ottanta le collaborazioni con scrittori e poeti mentre nel 1990 l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma allestisce un’antologica con i suoi lavori su carta. Alla Biennale di Venezia del 1993 è presente con una sala personale e nello stesso anno inizia a lavorare con la ceramica.

Le opere di Giosetta Fioroni sono storie di mondi, di popoli e di civiltà. Il suo lavoro viene comunemente collocato all’interno della Pop Art italiana e mette a confronto due mondi: la realtà e la fantasia accostando la società dei costumi alla fiaba, l’industria culturale al mondo dei folletti.

Maurilio Manara, detto Milo, nasce a Luson (Bolzano) nel 1945. E’ uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra. Disegnatore dal tratto raffinato, ha saputo creare un mondo onirico popolato di ragazze bellissime e impossibili, talmente affascinanti ed eteree da essere totalmente irreali. Si dedicò inizialmente alla pittura e alla pubblicità mentre il mondo del fumetto lo vede esordire nel 1969 su “Genius”, collana erotico-poliziesca edita da Furio Viano.  Durante la sua lunga carriera vanta addirittura una collaborazione con Fellini,

Negli anni ’70 disegna due numeri di “Terror” e “Jolanda de Almaviva”, serie che già mettono in luce la sua capacità di creare un ponte fra lo sguardo del lettore e i suoi sentimenti. Manara non si è cimentato solo con tematiche legate alla narrativa ma ha anche spaziato, seppur raramente, nel campo della satira. Inizia la collaborazione con “Il corriere dei ragazzi” mentre, successivamente, approda a varie collaborazioni tra cui si distinguono Larousse ed Enzo Biagi per “La Storia d’Italia”. Esce poi la rivista francese “A Suivre”; si tratta della  prima storia di cui Manara scrive interamente la sceneggiatura. I suoi racconti, storie, lavori sono ormai sempre più attesi e ogni uscita diventa un successo. Più di trent’anni di fumetti e racconti decretano l’importanza storica e artistica di Milo Manara nell’ambito del fumetto italiano e della narrativa.

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