Per l’Intervista della Settimana di domenica 26 novembre alle 12:10 al microfono di Antenna Radio Esse, Giancane.
In occasione del suo concerto a Bottega 26 sabato 25 novembre abbiamo fatto qualche domanda a uno dei fenomeni underground che da qualche anno sta spopolando nella scena musicale italiana. Successo raggiunto grazie anche alla collaborazione con il fumettista Zerocalcare.
Pseudonimo di Giancarlo Barbati Bonanni, classe 1980, il cantante ha alle spalle una carriera come chitarrista nei Muro del Canto per poi abbandonare il progetto e intraprendere la carriera solita con il nome d’arte Giancane.
All’attivo conta tre album e due EP, l’ultimo suo lavoro s’intitola “Tutto Male” uscito a Giugno di quest’anno.
E’ considerato uno degli esponenti di una “nuova grammatica cantautorale” e uno dei “dei cantautori più illuminati della propria generazione”.
La sua carriera subisce una svolta importante quando nel 2021 firma e realizza la colonna sonora della serie animata di Zerocalcare “Strappare lungo i bordi”. Collaborazione che bissrà nel 2023 anche per la seconda stagione intitolata “Questo mondo non mi renderà Cattivo” scrivendo per l’occasione la “Sei in un Paese Meraviglioso”
Com’è stato lavorare con zero calcare?
Ciao a tutte e a tutti! Parlando di Michele – Zerocalcare – la parola “lavoro” è un po’ forte da dire. Più che altro mi ha fatto tirare fuori un lato che come Giancane magari sui miei dischi non avrei mai usato, come scrivere parti lentissime e depressissime al pianoforte.
Io e Michele siamo della stessa età e siamo cresciuti negli stessi ambienti…la pensiamo uguale su tante cose e abbiamo gli stessi riferimenti quindi è sempre tutto molto facile e divertente.
Come ci suggerisce il titolo della serie per cui hai scritto il brano “Sei in un paese Meraviglioso”, questo mondo davvero non ci ha reso cattivi?
Mai titolo fu più azzeccato! E’ molto difficile, bisogna veramente stringere i denti per non diventarlo. Io fortunatamente non mi reputo una persona diventata cattiva anche se intorno a me il mondo si deteriora e crolla. Fortunatamente ho trovato la musica per sfogare tutto l’astio e il rancore che porto dentro, solo così riesco a vivere più tranquillo. C’è chi fa sport, chi va in montagna ecc…io ho la musica e credo che senza di quella sarei diventato molto molto cattivo.
Sei cresciuto nella scena underground degli anni 90/2000, ma attualmente c’è qualche artista, gruppo o movimento da cui trai ispirazione?
Si, sono cresciuto in quegli anni lì! Non vorrei cadere nella parte del boomer che dice “Quando ero giovane io..” ma in realtà era ancora peggio, si suonava per suonare e questa cosa a oggi manca. Essendo cambiato l’usufrutto della musica, il contesto culturale e il contesto musicale è un po’ più difficile trovare delle scene vere e proprie. Si stanno ricreando, sopratutto nell’underground non sono mai scemate del tutto in realtà, sono scemati i posti. Quando non hai i posti è difficile creare community se non online, però il confronto faccia a faccia è sempre una cosa che porta ad altro.
Comunque a oggi veri e propri punti di riferimento non ne ho. Ho sempre amicizie e varie collaborazioni di vecchia data nel giro punk anche se non faccio punk…facendo il fonico di mestiere, lavorando nei locali, li ho praticamente conosciuti tutti.
A oggi vedo che c’è un po’ di fermento e ne sono felice! stanno rinascendo dei piccoli club dove poter riniziare a suonare…quello è stato il vero buco nero.
In un contesto sociale e politico come quello di oggi, che ruolo ha o che ruolo dovrebbe avere l’arte?
Io non mi reputo un’artista ma un musicista, un lavoratore dello spettacolo. Credo che sia fondamentale non parlare solo d’ amore. Nel progetto Giancane non ho mai toccato questo argomento, lo fanno altri e lo fanno meglio. C’è tanto di cui parlare quindi è bene che se ne parli. Come Giancane voglio “puntare il faro” su altra roba. L’amore è un bellissimo sentimento ma in Italia e nel mondo è abbastanza abusato.