Saranno chiamati alle urne domenica e lunedì per il referendum consultivo per decidere sulla fusione dei loro comuni i cittadini di Asciano e Rapolano e Torrita e Montepulciano. Argomento che ha fatto discutere a lungo, dividendo le comunità tra chi è favorevole e chi no all’operazione. I comitati del no contestano che, in caso di fusione, sia nella giunta che nel consiglio comunale sarebbe maggiormente rappresentato il Comune più popoloso. Ad esempio, Torrita, che conta quasi la metà degli abitanti del Comune di Montepulciano, diverrebbe la settima frazione di tale Comune, tant’è che è già stabilito che la sede del Comune unico sarebbe a Montepulciano. Inoltre, dicono sempre gli oppositori, il tanto decantato risparmio sarebbe, in concreto, solo quello degli stipendi di Sindaco e assessori, e sui gettoni dei consigli comunali, cifre assolutamente trascurabili.
Per le ragioni del no alla fusione tra Torrita e Montepulciano ai microfoni di ARE è intervenuto Carlo Stefanucci, uno dei rappresentanti del comitato oppositore.
Altrettanto forte e deciso il no del comitato che non vuole l’unione dei comuni delle Crete Asciano e Rapolano. Lo ha ribadito ai nostri microfoni Alessandro Starnini