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“Fonte di Bagnaia a San Gimignano, presto un progetto di recupero”

Per quasi cento anni caduta nell’oblio, è tornata alla luce la Fonte di Bagnaia a San Gimignano, importante ritrovamento avvenuto quasi per caso nei giorni scorsi. “Sapevamo dell’esistenza della Fonte ma non sapevamo dove fosse – ha raccontato ai microfoni di Antenna Radio Esse l’archeologo Antonello Mennucci -, poi durante la ripulitura della zona gli operai del Comune hanno ritrovato un piccolo casotto. Conteneva una scala databile al 1923 grazie a graffiti sull’intonaco e dal quale si accede ad un ambiente sotterraneo, coperto da una volta a botte. A quel punto è stato poi immediato comprendere che la struttura era la medievale fonte di Bagnaia, per la realizzazione della quale, come attestano i documenti d’archivio, già nel 1251 si cercavano le vene. Risulta evidente che, a seguito del progressivo interramento, la fonte, che si apriva verso l’esterno in una grande arcata, era stata definitivamente tamponata proprio nel 1923, salvandola dal riempimento e destinandola all’oblio”. Secondo gli studiosi a San Gimignano nel Medioevo la fonti furono costruite fuori delle mura ma comunque attigue al centro e quindi oltre a quella di Bagnaia ce ne devono essere altre che al momento non sono state scoperte. “La Fonte di Bagnaia faceva parte di un sistema di Pubbliche Fonti, costruite dal Comune nell’arco di venti anni intorno alla metà del duecento, e che il canonico Pecori (Luigi Pecori, Storia della Terra di San Gimignano-1853) elenca con dovizia di particolari: Fonte di Docciola, fuori Porta San Matteo, Fonte di Pietra Tonda, fuori Porta San Giovanni, Fonte di Abonda, fuori Porta Pisana e appunto quella di Bagnaia, fuori Porta S.Jacopo. Oggi la fonte, quasi interamente di mattoni, torna alla luce integra, con una vasca di circa 3,5×6 metri completa dei suoi bottini di alimentazione”. Nei prossimi giorni sarà effettuato un sopralluogo con gli esperti della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto e della Soprintendenza per i Beni Archeologici. “La fonte è regolarmente funzionante – ha concluso Mennucci – ci auguriamo che venga fatto un progetto di recupero e che possa essere presto visitabile”.

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