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Fondazione Monte dei Paschi: “Processo Mps, tuteliamo i nostri interessi in sede civile”

La Fondazione Monte dei Paschi interviene in merito alla decisione di non costituirsi parte civile nel processo agli ex vertici Mps. Di seguito il comunicato stampa che riportiamo integralmente:

In riferimento al processo in corso a Milano nei confronti del dott. Profumo, del dott. Viola e del dott. Salvadori si precisa che la decisione della Fondazione – che agisce esclusivamente nel perseguimento dei propri interessi e della tutela del proprio patrimonio, come previsto dalla legge e dallo Statuto – deriva da un’approfondita valutazione tecnico-giuridica fatta dagli Organi e supportata da appositi pareri legali.
La Fondazione ritiene, sulla scorta delle valutazioni giuridiche dei propri professionisti, di poter più efficacemente tutelare i propri interessi patrimoniali in sede civile piuttosto che avventurarsi in sedi penali. Fra le varie considerazioni, il nostro consulente prof. avv. Fausto Biagio Giunta, ordinario di diritto penale presso l’Università degli Studi di Firenze, ha evidenziato come la Fondazione non sia stata individuata come “parte offesa” (e, dunque, allo stato, non potrebbe accedere nemmeno al fascicolo del PM).
Si ricorda che in passato la Fondazione non ha esitato a costituirsi parte civile, sempre tramite l’avv. Giunta, in procedimenti penali, quando ritenuto funzionale e proficuo per un efficiente perseguimento degli interessi dell’Ente in sede civile.
La Fondazione – con l’ausilio del proprio consulente, prof. avv. Sergio Menchini, ordinario di diritto processuale civile presso l’Università di Pisa – monitora inoltre i profili prescrizionali dei propri diritti risarcitori affinché resti impregiudicata qualsiasi azione eventualmente riveniente dalle condotte degli ex vertici di Banca Mps, che la Fondazione si riserva di esercitare nei termini di legge e nelle forme ritenute più efficaci.
Si ribadisce, infine, la decisione della Fondazione di seguire approfonditamente, e con il supporto dei propri consulenti, tutte le fasi del processo milanese così che possano essere tempestivamente attivate le eventuali procedure a tutela del proprio patrimonio e degli investimenti passati.

Ai microfoni di Antenna Radio Esse il presidente della Fondazione, Carlo Rossi, ha spiegato i motivi della scelta.

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