Si torna a parlare del Siena Calcio, del fallimento e di quella che è la chiusura delle indagini che vede undici persone coinvolte e 8 milioni di euro sequestrati all’ex Presidente Massimo Mezzaroma. Un nuovo caso ma vecchi protagonisti poiché a parte le dirigenze, sono coinvolti gli stessi soggetti del caso “Time Out”, riguardante la Mens Sana Basket.
Ai nostri microfoni questa mattina, insieme a Orlando Pacchiani, abbiamo ripercorso le vicissitudini del caso: “E’ stata una vicenda distruttiva non solo dal punto di vista sportivo ma anche perché sono rimaste coinvolte tante persone non ricevendo la compensazioni dei loro crediti nei confronti del Siena e quindi la Procura sta cercando di accertare le responsabilità nelle ipotesi di bancarotta in varie ipotesi. Dopo il 2014-2015 quando effettivamente cessò l’esistenza della vecchia A.C. Siena fu tentata la strada del concordato preventivo che avrebbe visto mettere a disposizione circa 17 milioni dalla famiglia Mezzaroma e altri 3 o 4 ancora presenti nelle casse della società senese, sebbene in alcuni casi si trattasse di crediti esigibili . Tale ipotesi non andò in porto per l’opposizione del tribunale e dell’Agenzia delle entrate che ritennero inaccettabili le garanzie fornite dai Mezzaroma e la differenza di trattamento tra i vari creditori. Nel dicembre 2015 è stato allora dichiarato il fallimento dell’A.C. Siena e un minuto dopo è stato aperto un fascicolo per bancarotta fraudolenta che ha portato alle 11 persone finite nel mirino dei PM.