“Dopo tanto pensare, ho superato i miei dubbi e le mie perplessità e mi sono detta: ma io cosa posso fare per costruire questo futuro? È possibile, ha senso, alla mia età dare la disponibilità delle mie energie, delle mie esperienze per mettermi in gioco, insieme a chi vorrà accompagnarmi e sostenermi, per lavorare nel concreto, per 5 anni, per la comunità senese? E ho detto “SI”. Voglio partecipare anche io, non da sola ma accompagnata spero da tante persone, alla costruzione di una prospettiva per la mia, la nostra città”. Con un messaggio sui social Anna Ferretti, riferimento della Caritas di Siena ed ex assessore ai tempi di Ceccuzzi e Valentini, ha annunciato la sua candidatura a sindaco della città, che dovrà passare prima dalle primarie del centrosinistra (a cui dovrebbero partecipare anche Ernesto Campanini, Massimo Vita e Michele Vittori).
“Se penso a Siena, l’immagine che ho e che me la rappresenta è il Pellegrinaio del Santa Maria della Scala – scrive Ferretti sul suo profilo Facebook – in quei dipinti trovo racchiusi i valori profondi che l’hanno costruita e resa grande: accoglienza, cura, scienza, presa in carico delle persone, coniugate con sviluppo, crescita, movimento, costruzione del domani. E’ l’immagine che secondo me è mancata nel bel servizio che la RAI ha trasmesso domenica 8 gennaio nel programma “Paesi che vai”. Non sono un’autrice televisiva, ma è mancato il Pellegrinaio. In un certo senso è mancata l’anima vera della città. Siena ha tanti, tantissimi tesori, racchiusi in pochi spazi, ma ha anche davanti a sé un futuro da costruire che da quelle immagini non traspariva. E’ per questo, che dopo tanto pensare, ho superato i miei dubbi e le mie perplessità e mi sono detta: ma io cosa posso fare per costruire questo futuro? E’ possibile, ha senso, alla mia età dare la disponibilità delle mie energie, della mie esperienze per mettermi in gioco, insieme a chi vorrà accompagnarmi e sostenermi, per lavorare nel concreto, per 5 anni, per la comunità senese?
E ho detto “SI”. Voglio partecipare anche io, non da sola ma accompagnata spero da tante persone, alla costruzione di una prospettiva per la mia, la nostra città.
Se il centro sinistra deciderà di fare le primarie, come diversi hanno chiesto, se avrò i requisiti richiesti, parteciperò anche io, volentieri e con passione. Giusto partire da un percorso condiviso, giusto partire dal confronto, perché è nel confronto, nel dialogo, nel vivere le regole della democrazia, che si fanno passi in avanti.
Nessuno ha la soluzione in tasca dei problemi seri che la città, la Regione, l’Italia, l’Europa hanno.
Viviamo da vicino una guerra, ne vediamo gli effetti ogni giorno, abbiamo vissuto due anni di blocco con il Covid, l’esperienza di volontariato che vivo mi fa toccare ogni giorno la sofferenza e le difficoltà di tanti cittadini. Ma ho visto anche tanta solidarietà, voglia di impegnarsi insieme, tendere la mano per camminare accanto. Sono tutti valori che non vanno dispersi, ma valorizzati dall’azione incisiva dell’Amministrazione comunale in tutti i settori.
Siena può eccellere e crescere in tanti settori perché nel tempo sono state costruite basi importanti : due Università, Centri di Alta formazione musicale con rilievo internazionale, , l’Azienda Ospedaliera Universitaria, la Fondazione Biotecnopolo appena costituita, i finanziamenti del PNRR, le comunità energetiche da far decollare per tutelare l’ambiente e sviluppare una economia sostenibile nel tempo. Sono solo alcuni dei temi da cui partire per costruire una Siena aperta e solidale. Una città attrattiva, proiettata verso il domani , una città dove i temi del lavoro, della casa, dell’equità sociale, trasparenza, partecipazione, accoglienza, tutela dei diritti, attenzione all’età giovanile e alla parità di genere, lavoro di rete con il terzo settore e gli altri enti cittadini, collaborazione con le amministrazioni circostanti e con la Regione devono essere lavoro quotidiano.
A tutti coloro che si misureranno con me nella campagna delle primarie del centrosinistra e poi, come auspico, nelle elezioni amministrative rivolgo un appello: non dovremmo considerarci “avversari”. E’ un termine davvero “brutto”, tanto più in questo momento con il dramma di una guerra a noi vicina. Non siamo in guerra: abbiamo solo modi diversi di vedere i problemi e le soluzioni, scale delle priorità diverse; tutti però abbiamo un obiettivo comune: vogliamo rendere migliore la nostra città e soprattutto la sua qualità della vita
A urne chiuse chiunque sarà stato eletto alla guida della città non dovrà lasciarsi alle spalle “macerie” e “veleni” o sterili contrapposizioni perché tutti saremo responsabilmente chiamati a collaborare per mettere in comune idee, proposte, risorse che solo così potranno divenire un patrimonio di tutta la comunità”.