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Elena d’Amario al Politeama con la Parsons Dance Company

Fa sosta anche al Teatro Politeama di Poggibonsi la Parsons Dance Company, in questi mesi in tour in Italia. Mercoledì 25 febbraio infatti il palco della cittadina valdelsana ospiterà una delle compagnie di danza contemporanea più rinomate del momento. Tra gli otto danzatori della compagnia newyorkese un nome spicca tra i tanti: Elena d’Amario, bellissima danzatrice classe 1990 e soprattutto italianissima. Quella di Elena è la storia di un grande talento italiano, che dal bel paese conquista New York. Nata a Pescara e nota al grande pubblico grazie ad una sua partecipazione al talent “Amici di Maria de Filippi” nel 2009-2010, ad oggi Elena festeggia i 5 anni dal suo ingresso nel gruppo di danzatori scelti dal maestro David Parsons.
Intervistata ai microfoni di AntennaRadioEsse, Elena d’Amario ha raccontato la sua vita e il suo cammino volto a raggiungere il sogno di una vita: diventare una ballerina professionista. “Dopo Amici sarei dovuta restare in America soltanto per due mesi avendo un contratto come stagista, ma dopo due settimane di presenza in compagnia, David mi ha chiesto di restare assumendomi all’interno del corpo di ballo; è stato un percorso intenso, il tempo è volato.”
Ad oggi Elena è uno dei fiori all’occhiello della Parsons Dance Company, tra l’altro scelta per interpretare il masterpiece della compagnia “Caught”, una coreografia prettamente maschile spettacolare ed estasiante, realizzata da David Parsons negli anni ’80 ed intrepretata ad oggi da sole tre donne, tra le quali anche la “nostra” Elena d’Amario. “Caught” cattura l’attenzione dello spettatore lasciando il pubblico senza fiato alla vista di quel ballerino che spicca il volo non toccando mai il terreno e la stessa Elena cattura lo sguardo della platea, così come ha catturato quello di David Parsons con la sua energia e passione. “Assegnandomi questo pezzo David mi sta facendo vivere un sogno, e poterlo portare in scena in Italia mi fa sentire ancora più orgogliosa.”
Ma la storia di Elena non è stata tutta in discesa, arrivata a New York a 19 anni senza parlare correttamente l’inglese, ha dovuto adattarsi ad una realtà così diversa da quella europea “forse l’essere l’unica italiana è stata la mia fortuna, ho dovuto adattarmi velocemente, anche se la cultura del teatro è totalmente diversa dalla nostra. In questi 5 anni sono riuscita piano piano ad entrare in questa realtà e adesso questa è la mia vita. Sicuramente l’alta competizione presente in compagnia non ha facilitato i primi mesi vissuti in america, la fortuna però di essere in un gruppo stretto come quello della Parsons Danace, solo 8 ballerini (ndc), è quella di riuscire comunque a creare un unità affettiva molto forte, che trapela anche dallle nostre esibizioni.”
Elena racconta la sua esperienza oltreoceano con una semplicità e umiltà unica, usando degli anglicismi che fanno sorridere e riflettere sul fatto che forse ormai gli States sono la sua casa; parla di David Parsons con grande dolcezza e gratitudine sottolineando la grande fiducia che si è instaurata tra lei ed il suo maestro. “David è un uomo semplice ma ha una genialità che traspare in tutte le cose che fa, quello tra noi è uno scambio continuo, lui si fida di me e questa è la cosa per me più importante.”
Elena d’Amario ce l’ha fatta! E’ una giovane, stupenda danzatrice che ha studiato, creduto, amato la danza al 100% ed oggi può essere orgogliosa della sua vita; e anche noi dovremmo essere fieri di lei. In Italia le istituzioni preferiscono far calare il sipario sulle tante relatà culturali presenti, un esempio su tutti, la chiusura del balletto del Maggio Fiorentino, e così la danza, il teatro, la musica, diventano esperienze relegate a mere attività hobbistiche, quando al di fuori dai nostri confini c’è chi in quelle realtà investe e scopre che anche la nostra Italia ha talenti per i quali varrebbe la pena alzare nuovamente il sipario. E’ la stessa Elena che chiude l’intervista con un augurio per la danza italiana: “vorrei che gli “outcoming dancers” possano trovare anche in Italia ciò che io ho trovato in America, la nostra penisola è un paese pieno di risorse, ma non ci sono opportunità per i giovani danzatori. L’italia è un paese bellissimo, ci sono tanti ballerini bravi, con possibilità pazzeche, ma qua mancano i mezzi, non c’è la concezione di andare a teatro e tanto meno un supporto giusto nei confronti dell’arte. Conoscere la danza permette di amarla, dobbiamo tornare a vivere il teatro, infondo gli italiani hanno gusto per le cose di qualità, perciò dovremmo avere le possibilità di poterne godere.”

Carolina Sardelli

 

L’intervista completa a Elena d’Amario è possibile ascoltarla qui

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