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Coronavirus: primo caso sospetto a Siena, è uno studente universitario

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Primo caso sospetto di coronavirus nella città di Siena, di cui si ha notizia insieme con quello di una 55enne di San Quirico d’Orcia. Entrambi sono sotto osservazione nei rispettivi domicili. In particolare, per quanto riguarda il caso in città, si tratta di uno studente 21enne umbro che frequenta il corso di laurea in fisioterapia, ora sotto osservazione nel suo domicilio. Il giovane ha anche dato esami, oltre a partecipare alle lezioni, e quindi l’azienda sanitaria sta avviando le procedure anche nei confronti dei 17 compagni di corso, dei docenti che hanno svolto le lezioni e di quello con cui si è svolto l’appello d’esame. Il rettore dell’università di Siena Francesco Frati ha però reso noto che al momento non risultano altri casi positivi nell’ateneo.

La 55enne di San Quirico a sua volta positiva al tampone è una consigliera comunale che però non è entrata nel palazzo comunale in tempi recenti. È in quarantena preventiva ed è rientrata pochi giorni fa dall’Olanda dove il contagio potrebbe essere avvenuto. Diciamo potrebbe perché per ora si tratta di un caso sospetto, ma la donna non ha sintomi. Il sindaco Danilo Maramai invita i cittadini ad attenersi alle raccomandazioni di questi giorni, ma anche a evitare inutili allarmismi.

La Asl dal canto suo ha fatto sapere di aver individuato altri due nuovi casi sospetti anche ad Arezzo. In regione i nuovi tamponi risultati positivi al test sono complessivamente 18, sui 79 dall’inizio dell’emergenza, di cui 14 in provincia di Siena. C’è anche da dire che tre dei 79 casi totali sono clinicamente guariti.

Intanto sia la stessa Asl che l’Azienda ospedaliero universitaria delle Scotte riducono le attività medico-chirurgiche assicurando solo le prestazioni urgenti e quelle non differibili per motivi clinici. Sono misure disposte su indicazione della regione per ridurre il rischio di contagio nelle strutture sanitarie e lasciare posti letto a disposizione per l’emergenza. Sospesi esami e visite specialistiche che non siano prenotate o urgenti. Saranno il medico di famiglia o il pediatra a stabilire le condizioni di urgenza o non differibilità. Disposte anche alcune precauzioni per gli operatori sanitari, e la ASL vieta l’accesso agli ospedali per chi presenti sintomi simil-influenzali: non solo visitatori o pazienti ambulatoriali, ma anche operatori sanitari.

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