Dopo il vino annacquato e le etichette allarmistiche come per le sigarette, ecco la proposta del “bollino nero” sulle bottiglie per scoraggiarne il consumo introducendo un sistema di etichettatura ingannevole che mette in pericolo il sistema produttivo di qualità del Made in Tuscany e naturalmente del Made in Siena, riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Coldiretti Siena ribadisce la sua assoluta e totale contrarietà alla proposta di uno degli ideatori del sistema Nutriscore, Serge Hercberg di aggiungere alla serie di colori e lettere una F con cui bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute. “Sono proposte assurde. L’ennesimo tentativo da parte dell’Europa di destabilizzare un settore importante per il nostro Paese e per la nostra provincia insieme ai primati del nostro sistema agricolo ed agroalimentare e alla straordinaria propensione all’export delle produzioni di qualità delle nostre imprese con il vino che da solo vale circa 1 miliardo di euro fuori dai nostri confini. Il sistema a semaforo è fuorviante, discriminatorio ed incompleto per il consumatore, dannoso per le imprese e per la prima volta nella storia mette in discussioni i principi della dieta mediterranea che anche recentemente è stata eletta la migliore al mondo, la più salutare; una dieta che si fonda proprio sul consumo regolare di un bicchiere di vino ai pasti. E’ evidente la totale incoerenza di queste due visioni”. Coldiretti ritiene improprio assimilare l’abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino. Sullo sfondo c’è la carne sintetica, che Coldiretti ha duramente contestato anche recentemente, proprio in Toscana, con una iniziativa a tutela delle stalle e della bistecca fiorentina simbolo del Made in Tuscany . Ma non solo. L’attacco al vino arriva alla vigilia della revisione del regolamento di ripartizione dei fondi Ue della promozione dei prossimi anni che rischia di prevedere tagli dei fondi destinati propria al vino oltre che alla carne, ai salumi e alla birra. “Dietro questo schema – spiega Coldiretti – c’è una precisa strategia delle multinazionali che vorrebbero sostituire il cibo naturale con quello sintetico. Ribalteremo i banchi in Europa per contrastare l’idiota meccanismo dell’etichetta a semaforo”.