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Cna interviene sulla situazione delle strade provinciali: “Troppe interruzioni, danni ingenti per le imprese del territorio”

La situazione della viabilità nella provincia di Siena è arrivata all’allarme rosso. La Cna di Siena, anche grazie ai trasportatori, ha dunque elaborato un dossier sui principali problemi alla rete viaria. Ci sono almeno quindici gravi criticità sul territorio, che creano danni ingentissimi alle imprese, ma anche ai cittadini. A questo si unisce la chiusura del ponte sul fiume Paglia, che di fatto interrompe la Cassia, costringendo i mezzi ad un lungo tragitto alternativo ad altissima criticità. Poi ci sono i problemi sulle grandi vie per Firenze, Bettolle e Grosseto, insieme alle strade minori attorno a Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, Asciano, Buonconvento e Murlo, Montalcino, Bagno Vignoni, Gallina, Castiglion d’Orcia, Chiusi e Chianciano, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Nel sito Cna Siena www.cnasiena.it e sui social dell’associazione gli interessati potranno trovare il dossier completo. Chiaro il pensiero del presidente della Cna di Siena Fabio Petri: “Gli artigiani e tutti gli imprenditori hanno già pagato un conto troppo alto per i danni su molte strade del territorio provinciale. Non vogliamo dare colpe, responsabilità o puntare l’indice verso qualcuno, per quello ci sarà un’altra sede ed un altro momento. Oggi vogliamo semplicemente ricordare a tutte le autorità competenti ed alle istituzioni i gravissimi problemi che ogni giorno devono affrontare le aziende ed i trasportatori. E’ preoccupante l’altissimo numero delle interruzioni, i rallentamenti e le criticità ed essi connesse. Anche lo stato di manutenzione generale delle strade che non fa propendere all’ottimismo, ma alla preoccupazione. Lanciamo così un grido di allarme fortissimo e dettagliato, con i principali problemi evidenziati in modo preciso e puntuale. Su questo chiediamo impegni e risposte chiare”. Sulla stessa linea Michele Santoni, presidente della Cna Fita di Siena, che raccoglie i trasportatori: “Ogni giorno rischiamo la vita e solo la grande professionalità ed il senso di responsabilità dei trasportatori ha evitato incidenti gravissimi. La Cassia è la strada più a rischio, con il passaggio verso Radicofani causato dalla chiusura del ponte sul Paglia, che rappresenta bene la assoluta gravità della situazione. Abbiamo dunque preparato un dossier, fatto di foto e filmati a disposizione di tutti, affinché ci sia un accresciuta consapevolezza nei cittadini e nelle istituzioni dello stato delle strade. Ci preoccupa anche la manutenzione ordinaria, senza la quale a breve emergeranno altre criticità. Fino ad oggi il conto lo abbiamo pagato noi, i nostri clienti e le aziende, con i costi del trasporto ed i tempi lievitati in modo considerevole. Ogni ora di ritardo arriva a costare fino a 100 euro”.

DOSSIER VIABILITA’ PROVINCIA DI SIENA

Con questo dossier la Cna di Siena vuole evidenziare la grave situazione di disagio riguardo alla viabilità su tutto il territorio provinciale, ma soprattutto sulla zona Sud, oramai un vero e proprio percorso ad ostacoli, a fronte di esagerate difficoltà e situazioni di pericolo che vanno avanti da troppo tempo. Proprio per la morfologia del nostro territorio, anche una singola strada spesso rappresenta l’unica forma di collegamento fra piccole realtà lavorative sparse per tutta Provincia. Cna Siena vuole dunque evidenziare le maggiori criticità presenti, rimandando ad altro momento tutta la questione delle responsabilità delle varie amministrazioni pubbliche che esse siano Comunali, Provinciali o Regionali. L’ordine di analisi non è assolutamente basato su un criterio di rilevanza, ma solo sulla classificazione geografica da nord a sud.

1 – Raccordi Siena-Bettolle e Siena-Firenze

Lo stato del manto stradale in alcuni tratti continua ad essere in pessimo stato, rendendo pericoloso il transito. Accade anche in alcuni punti da poco ristrutturati.

2 – Strada Provinciale 35

Collegamento tra Val d’ Elsa e Val di Cecina, di competenza della Provincia. E’ chiusa per una frana da più di un anno ed obbliga i viaggiatori ad una deviazione di circa 40 km.

3 – Centro abitato Ponte a Tressa SR2 Cassia

Appena fuori dal Comune di Siena, la Cassia transita all’interno dei centri abitati, con conseguente riduzione della carreggiata e spesso con il transito dei pedoni sulla sede stradale. Qui, da molto tempo, i lavori per la realizzazione della variante sono fermi o vanno molto a rilento.

4 – SP34 Murlo – Provinciale che collega la Cassia a Vescovado-Murlo-Bibbiano

In questa strada vige il divieto ai mezzi pesanti, tutti collocati sugli attraversamenti fluviali del fiume Ombrone e Sieve. In questa zona, dopo la tremenda alluvione di poco tempo fa, la situazione è decisamente peggiorata. Sulla strada che conduce a Bibbiano, sull’attraversamento fiume Ombrone, vige il divieto ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 7 tonnellate. In più la carreggiata è ridotta. Per raggiungere Bibbiano e Castiglion del Bosco è prevista una deviazione per il centro abitato di Montalcino, con limite ai mezzi pesanti aventi una massa a pieno carico superiore a 7 tonnellate sul ponte dell’Ombrone. La viabilità alternativa prevede il passaggio dal centro abitato di Montalcino senza nessuna limitazione, con carreggiata a larghezza ridotta.

5 – Asciano

E’ vietata la circolazione ai mezzi pesanti prima del centro abitato di Asciano provenendo da Torrenieri per una frana. Il collegamento con la Val di Chiana è interrotto.

6 – Buonconvento

Sulla SR2 Cassia nei pressi del centro abitato di Buonconvento, sul fiume Ombrone, vige il divieto ai mezzi pesanti superiori alle 44 tonnellate. Fino a poco tempo fa tale divieto era di 19 tonnellate. Ciò limita la circolazione ad alcune tipologie di veicoli, quali i mezzi d’opera, che vista la presenza di numerose cave sulla Val d’Orcia e Val di Paglia, non possono usufruire della Cassia per recarsi verso nord. Sempre procedendo sulla Cassia (territorio comunale di Montalcino) si incontra un senso unico alternato con semaforo a causa della chiusura di parte della carreggiata a causa di un movimento franoso.

7 – Montalcino

Sulla Sp 14 che collega tutta la Val d’Orcia a Grosseto, poco dopo il bivio Asso, persiste un movimento franoso, pur di lieve entità. Si incontra un chilometro dopo aver preso la Sp 14; anche qui per la chiusura di una corsia c’è il senso unico alternato semaforizzato. Tale realtà è diventata veramente insostenibile, in quanto è stato riversato il traffico di una viabilità importante come la Grosseto–Fano su questa Provinciale, stante il percorso consigliato all’altezza di Paganico Nord per raggiungere Siena. Sulla Sp14 Traversa Monti nel comune di Montalcino, unica via di collegamento da chi proviene da sud e da est per la Maremma e per il territorio di produzione del Brunello, oltre a due interruzioni per frana della carreggiata, si evidenza anche una pericolosissima lesione alle mura di sostegno della carreggiata nei pressi del tornante di Porta Cerbaia Montalcino. Nel caso di cedimento si rischia il totale isolamento sociale ed economico di Montalcino con danni che potrebbero essere ingentissimi. Inoltre sulla Siena – Grosseto, all’altezza dell’uscita di Paganico Nord c’è un percorso consigliato per raggiungere Siena percorrendo la Sp14. Quindi sulla Traversa dei Monti si è riversato un’incredibile mole di traffico tipica di una superstrada importante come la Siena-Grosseto.

8 – Bagno Vignoni

In prossimità del km 179, sulla SR2 Cassia, dopo l’incrocio per Bagno Vignoni, il ponte sul fiume Orcia è da tempo sotto monitoraggio per un cedimento strutturale. Lo stesso sindaco di Castiglione d’Orcia ha più volte sollevato il problema.

9 – Gallina

Qui la situazione è molto grave per la completa distruzione del ponte sul fiume Orcia, che collegava la frazione di Gallina a Pienza e quindi tutta la Val di Chiana. Il ponte, crollato nel 2012, è stato spazzato via dalla piena del fiume Orcia. La situazione precaria, dunque a rischio, era già ben nota alle amministrazioni, visto nel corso degli anni 2007-2012 era stata limitata la circolazione ai mezzi pesanti, prima superiori a 20 tonnellate, poi a 10 tonnellate e nell’ultimo periodo a tutti i mezzi sopra le 3,5 tonnellate. E’ dunque lecito pensare che fosse solo una questione di tempo, con il conto alla rovescia partito insieme al primo divieto. Senza alcun tipo di intervento tale conseguenza sarebbe stata inevitabile? Costo stimato dalla provincia per il recupero, 9 milioni di Euro.

10 – Castiglion d’Orcia

La Sp 18 del Monte Amiata, che collega Campiglia d’Orcia, Montieri e Abbadia San Salvatore, è chiusa alla circolazione da anni, nonostante solleciti sia dei singoli cittadini, che da parte delle amministrazioni comunali, soprattutto quella di Castiglion d’Orcia.

11 – Abbadia San Salvatore

Sulla Sp 18 del Monte Amiata, nei pressi del centro abitato di Abbadia San Salvatore, esiste un notevole movimento franoso. Sulla SR2 Cassia, sempre nel comune di Abbadia, dopo la galleria Le Chiavi, in direzione sud, si trovano tre viadotti sotto monitoraggio: viadotto torrente Cacarello km 157, viadotto Vascio km 157,5, viadotto Pagliola km 155. E’ lecito pensare che tale monitoraggio da parte della Provincia, come dichiarato dal D.D. del 2013, sia stato attivato per possibili problemi.

12 – Piancastagnaio

In tale comune, sulla Strada Provinciale 18 del Monte Amiata, persiste da decenni un movimento franoso enorme. Negli ultimi anni tale movimento ha raggiunto dimensioni preoccupanti. In caso di crollo si bloccherebbe l’unico collegamento tra i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, con la zona industriale di Casa del Corto e di conseguenza con la Cassia. In questo caso i lavori di ripristino della frana sono ingenti, tanto che qualcuno ha addirittura suggerito l’opzione di cambiare il tragitto dell’attuale strada. In questa zona nel 2014 è stato chiuso un viadotto, sempre sul fiume Paglia, per più di un anno.

13 – San Casciano dei Bagni

Nel comune di San Casciano dei Bagni, sulla Sp 321 del Polacco che collega la Cassia a Chiusi e a Perugia, persiste un movimento franoso di notevole intensità. Alcuni tratti di strada sono a fondo bianco.

14 – Chiusi-Chianciano Terme

Poco dopo località Querce al Pino, la circolazione dei mezzi pesanti è vietata verso Perugia all’interno del centro abitato di Chiusi. Persiste altresì un senso unico alternato in prossimità della frana sulla Sp 146. Inoltre l’unico collegamento tra la Cassia e l’Autostrada A1 è interrotto ai mezzi pesanti in prossimità di Chianciano Terme, dove vige il divieto nella circonvallazione del centro abitato. Circonvallazione vietata ai mezzi pesanti in direzione A1.

15 – Grosseto – Siena – Fano

E’ l’arteria più importante della nostra provincia assieme alla Siena – Firenze. E’ interrotta da agosto 2015 la galleria di Casal di Pari per un cedimento strutturale della stessa. Anche qui la deviazione per i mezzi pesanti (via Monticiano) comporta un aumento di quasi 40 km, con enorme perdita di tempo e soprattutto è estremamente pericolosa per l’enorme mole di traffico. Anche se i lavori per la sistemazione procedono velocemente, sperando in tempi brevi per una risoluzione, attualmente la circolazione risulta ancora molto complicata.

VIADOTTO SUL FIUME PAGLIA

Il km 152,600 della Cassia è sicuramente il punto di maggior criticità dell’intera provincia di Siena. Da più di un anno è stato chiuso per un crollo strutturale il viadotto sul Fiume Paglia. Questa interruzione forse è quella che crea maggiori problemi, non solo al trasporto, ma anche ai cittadini. La viabilità alternativa è infatti indicata dalla Provincia nella Sp 24 di Radicofani e la SS 478, strade che non possono assorbire in piena sicurezza la mole di traffico quotidiana. In più è vietato il transito ai mezzi sopra le 40 tonnellate, con grandissimi problemi a tutte le imprese ed i trasportatori del territorio, ma non solo. La chiusura di tale viadotto per la Cna di Siena rappresenta l’emergenza primaria da risolvere. Coinvolge direttamente i comuni di Abbadia San Salvatore e Radicofani e indirettamente tutto il traffico pesante e leggero che dalla Toscana viaggia in direzione Lazio.

CRONISTORIA DEGLI EVENTI

Ottobre 2014 – Il viadotto è stato chiuso il 3 ottobre 2014 su ordinanza della Provincia n° 1367 del 03/10/2014. La Cna si è immediatamente attivata informando i sindaci del circondario (Abbadia S.S. Radicofani e Piancastagnaio) e le autorità competenti, che in tali strade si sarebbe riversato una mole di traffico ingente, tipico di una strada regionale come la Cassia. Cna Siena ha immediatamente contattato la Provincia per costituire un tavolo dove affrontare tale emergenza e condividere le informazioni.

Novembre 2014 – Appena insediata l’attuale amministrazione provinciale Cna ha chiesto con loro un incontro, avvenuto pochi giorni dopo, al quale hanno partecipato amministratori ed imprenditori del territorio. Fu proposto dall’amministrazione provinciale di realizzare in tempi brevi (6 mesi) un ponte Bailey, pur con la perplessità della Cna, che ricordò l’analoga promessa andata a vuoto per l’episodio del ponte a Casa del Corto. Venne valuta anche l’idea di un guado finanziato da privati. Venne dichiarato che la cifra di 1.000.000 di euro era già disponibile.

Marzo 2015 – Vista la mancanza di certezze, gli imprenditori e gli artigiani della Cna si sono ulteriormente riuniti presso un’azienda nel comune di Radicofani, anche alla presenza di tecnici della Provincia. Alla successiva presentazione del progetto per il guado finanziato da privati, la Provincia disse che avrebbe preso in considerazione tale progetto per valutarne la fattibilità. In quella riunione non fu dunque presa alcuna decisione.

Aprile 2015 – Si è svolto un altro incontro organizzato nella sede della Provincia, fra l’amministrazione e le associazioni di categoria. La Provincia dichiarò che entro ottobre 2015 il ponte Bailey sarebbe stato operativo. Di fronte alle perplessità espresse dalla Cna sui tempi, furono illustrate le tappe del progetto: 20 giugno presentazione progetto preliminare, fine luglio presentazione progetto definitivo, quindi inizio lavori a giugno 2015. La Provincia emise anche un comunicato, dove ribadiva la sua posizione e il rispetto garantito dei tempi.

Settembre 2015 – Cna ha partecipato ad un tavolo convocato dall’Unione dei Comuni Amiata – Val d’Orcia, dove fu condivisa l’opportunità di fare un fronte comune: la chiusura del ponte non era soltanto un problema legato alla viabilità, ma era evidente che fosse diventato un problema di tutta la comunità del territorio. Insieme alla Cna erano presenti sindaci, tecnici comunali e le altre associazioni di categoria facente parti di Rete Impresa Italia.

FONDI STANZIATI

Giunta Regionale Delibera N° 947 del 03/11/2014. Erogati a favore della Provincia 1.000.000 di Euro per adeguare la viabilità alternativa.

Giunta Regionale Delibera N° 225 del 09/03/2015. I rimanenti 800.000 Euro del finanziamento precedenti (200.000 Euro sono stati destinati alla viabilità alternativa, anche se ad oggi Cna ignora come e dove siano stati spesi) sarebbero stati investiti per la costruzione di un Ponte Bailey, vista la non fattibilità del guado. In più venivano stanziati altri 500.000 Euro per la realizzazione di tale progetto per un importo complessivo di 1.350.000 Euro. Nel frattempo erano stati previsti 5.000.000 di Euro per la restaurazione o ricostruzione (non si è mai capito quale dei due procedimenti, estremamente diversi tra loro, sia stato scelto) del viadotto stesso, quindi 150.000 Euro per il monitoraggio di altri viadotti presenti nella zona.

TOTALE

1.350.000 Euro Ponte Bailey

5.000.000 ricostruzione e restaurazione Viadotto Fiume Paglia km 153,600

150.000 Monitoraggio viadotti.

Collegamento : mappa interattiva dove vengono evidenziate in maniera semplificata tutte le criticità viarie della Provincia di Siena.

LINK:

https://www.google.com/maps/d/edit?mid=zBt-Kmm7YoCo.k1obKE4B26Ik&usp=sharing

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