Si è conclusa la quarantesima edizione dei Ruzzi della Conca, quella della ripartenza dopo lo stop imposto dal Covid. Un evento particolare, diverso dal solito nelle modalità di svolgimento, ma contraddistinto dallo spirito che da sempre caratterizza i Ruzzi. Modalità diverse, ma non nelle sfide disputate al Campo Sportivo Frullini di Chiusi Scalo. Eccezion fatta per i Ruzzini (i giochi con protagonisti i bambini delle cinque contrade), si sono svolte tutte le disfide della al bracciale, dal femminile al braccialino, al bracciale under 21, oltre la corsa del maiale. Accorgimenti anche nella domenica conclusiva con ingressi contingentati e sfilata ridotta, alla quale hanno partecipato soltanto i giocatori, i tamburini e gli sbandieratori delle Contrade, l’amministrazione comunale e i carabinieri di Chiusi Scalo. Nonostante tutto, per l’intera durata della manifestazione e nonostante le restrizioni numeriche per norme anti covid-19, si è respirata aria di festa e comunità.
Già dalle sfide della prima settimana si era capito che tutto poteva succedere e che tutte le squadre potevano lottare ad armi pari per giocare la finale contro le Biffe (squadra vincitrice della prima settimana e quindi già qualificata alla finale). Così è successo anche nella giornata decisiva e fin dal primo incontro, quel Mar Nero-Fornace che, sulla carta sembrava avere un vincitore già scritto e che invece ha ribaltato completamente il pronostico. Al termine di una partita tirata, ricca di sorpassi e controsorpassi è stato il Mar Nero a spuntarla per 12-9, eliminando quella che sulla carta era la contrada più accreditata per giungere all’atto conclusivo. Con il primo verdetto acquisito, l’attesa si è poi rivolta alla sfida tra Granocchiaio e Sottogrottone, valida per decretare l’altra semifinalista del torneo. Ancora una partita emozionante e incerta fino all’ultimo scambio. Il Sottogrottone pur in vantaggio nei punti decisivi si è visto rimontare e poi superare dal Granocchiaio che, di slancio, si è portato a casa la vittoria per 13-11. In semifinale l’equilibrio che fino a quel momento aveva fatto da padrone, si è spezzato. Il Mar Nero in scioltezza e in una manciata di minuti ha regolato i rivali biancoverdi con un perentorio 12-5. Prima dell’atto conclusivo il tradizionale spettacolo degli sbandieratori e dei tamburini del Comitato delle Contrade, poi nella quarantesima edizione, forse più che nel resto della storia della Palla al Bracciale, si è vista la differenza tra chi giocava la finale dopo aver disputato gli incontri di qualificazione e chi invece ci arrivava riposato. Un Mar Nero stremato si è dovuto piegare alla contrada delle Biffe che invece aveva tutte le energie, fisiche e mentali, dalla propria parte. Il 16-5 finale non ammette repliche. Le Biffe con in campo Giacomo Ferretti (nominato miglior giocatore del torneo), Davide Giannotti e Francesco Tistarelli hanno bissato il successo dell’ultima edizione, come se non ci fosse stato l’anno di pausa. Per gli arancioverdi, quella da poco messa in bacheca, è la nona conca.
“Un’edizione importante perché dopo un anno di stop avevamo bisogno di tornare a vivere questi momenti – dichiara l’amministrazione comunale. Sia nella due giorni di settimana scorsa che nel fine settimana appena concluso, abbiamo visto sfide bellissime e un’organizzazione impeccabile. Non era semplice e nemmeno scontato, perché la voglia di giocare e respirare l’aria dei Ruzzi della Conca era tanta. Devo ringraziare a nome di tutta l’amministrazione e, mi sento di allargare queste parole in rappresentanza di tutta la cittadinanza, il Comitato delle Contrade per quanto fatto in queste due settimane. Abbiamo visto quattro giorni di sport e di eventi, organizzati magistralmente e senza nessun intoppo. Spero che questa sia stata veramente l’edizione più importante della storia dei Ruzzi perché quella del primo ritorno alla normalità e che dalla prossima tutto possa svolgersi come accadeva in passato”.