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Chirurgia robotica in Toscana: professionisti, aziende sanitarie e Regione a confronto

Un importante momento di confronto tra professionisti, aziende e istituzioni, finalizzato alla crescita e al miglioramento della chirurgia robotica in Toscana, un’attività specialistica che vede impegnate numerose figure professionali in tutto il territorio regionale. Questo il denominatore comune dell’evento “Chirurgia robotica in Toscana: confronto sulle prassi in essere per sostenere il miglioramento continuo”, organizzato a Siena, alla Certosa di Pontignano, dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, in collaborazione con la Regione Toscana e le altre aziende del Sistema Sanitario Regionale. Ad aprire i lavori e a portare i loro saluti istituzionali, il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati e l’assessore della Regione Toscana al Diritto alla salute Simone Bezzini.
«Questi momenti sono opportunità importanti di conoscenza e crescita – ha commentato il direttore generale dell’Aou Senese, il professor Antonio Barretta -. La giornata ha l’obiettivo di promuovere un confronto virtuoso tra i diversi poli toscani della chirurgia robotica su molteplici temi: dalla casistica trattata, ai protocolli impiegati, passando per l’uso dei diversi dispositivi medici. Tutto questo con un’unica finalità – ha concluso il professor Barretta -: promuovere, diffondere e consolidare le buone pratiche e le collaborazioni in essere».
La professoressa Franca Melfi, coordinatrice del comitato tecnico-scientifico del Programma regionale di Chirurgia robotica e direttore del Centro multidisciplinare di chirurgia robotica di area vasta Toscana nordovest all’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana, ha illustrato i protocolli attivi in Toscana in ambito di chirurgia robotica: «Sin dal 2008 la Regione Toscana ha fatto da apripista in materia di HTA nel mettere a punto, con normative e delibere sempre più definite e puntuali, un modello organizzativo di chirurgia robotica, individuando i requisiti imprescindibili per l’accreditamento dei vari centri che fanno parte del Polo regionale – ha dichiarato la professoressa Melfi -. In questo contesto il Centro di Chirurgia robotica multidisciplinare di area vasta dell’AouP si pone come modello di hub regionale in virtù dell’esperienza ventennale in multidisciplinarità, formazione del personale di sala, didattica e ottimizzazione di risorse e procedure, garantendo elevata qualità e sicurezza delle cure anche grazie al contributo del comitato tecnico scientifico del Polo regionale».
L’importanza del confronto tra specialisti è stata sottolineata dai direttori generali delle aziende del SSR coinvolte nell’iniziativa. «Questa giornata di confronto per noi è molto importante – ha ribadito il direttore generale dell’Aou Pisana, Silvia Briani –. Abbiamo portato il nostro contributo, consolidato negli anni, come centro multidisciplinare di chirurgia robotica di area vasta ad alto volume, che ha lavorato molto anche sul tema della sostenibilità dei costi attraverso la mobilità dei chirurghi, la standardizzazione di procedure e l’analisi costante di costi e ricavi. Ben venga dunque questa discussione con tutti gli attori dei vari poli robotici della Toscana perché può essere un’occasione di confronto molto produttiva».
«Questa giornata sulla chirurgia robotica in Toscana è una preziosa occasione di riflessione su una delle prospettive della sanità del futuro – ha commentato il direttore generale dell’Aou Careggi di Firenze, Rocco Damone –. Un momento di confronto sulle scelte da programmare negli ambiti dell’appropriatezza, della concentrazione della casistica, del ruolo attrattivo delle aziende ospedaliero–universitarie e della dimensione ultra-specialistica».
«La chirurgia robotica è un’attività di eccellenza dell’Asl Toscana sudest – conclude infine il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sudest, Antonio D’Urso – che negli ospedali San Donato di Arezzo e Misericordia di Grosseto coinvolge le specialità di chirurgia generale, urologia, ginecologia, otorinolaringoiatria, ortopedia. Una modalità di intervento che rappresenta un sostegno solido alla nostra attività grazie a tecniche sempre più innovative, che fanno della chirurgia robotica uno dei percorsi più interessanti da intraprendere per il nostro sistema sanitario. È inoltre prossima a celebrare il ventennale dalla fondazione la Scuola grossetana, che ha fin qui formato oltre novecento chirurghi provenienti da ventotto Paesi di tutto il mondo, garantendo un costante aggiornamento basato su esperienza e competenza di altissima qualità».

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