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Caso Portanova, la procura sportiva apre un’altra inchiesta

Violenza di gruppo su una studentessa senese, si apre una seconda inchiesta. Dopo quella che si è conclusa con due condanne – 6 anni per il calciatore del Genoa Manolo Portanova e suo zio Alessio Langella, più il rinvio a giudizio dell’amico Alessandro Cappiello – si aggiunge adesso l’altra aperta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. La procura sportiva ha infatti avviato un procedimento nei confronti del centrocampista.

Sono stati già chiesti al tribunale di Siena tutti gli atti relativi alla vicenda giudiziaria, certo non legata a questioni calcistiche. L’obiettivo della procura federale è adesso valutare, alla luce dei documenti, ogni eventuale iniziativa da parte appunto della giustizia sportiva.

E, viene da pensare, anche se siamo ancora alle prime battute, che si intenda valutare se c’è stato una sorta di disdoro collettivo a livello sportivo alla luce della sentenza di condanna di primo grado. Che tuttavia, va ricordato, non è definitiva. Ci sono ancora due gradi di giudizio.

Il primo legato al ricorso in appello – l’avvocato Gabriele Bordoni lo preparerà alla luce delle motivazioni della sentenza che saranno depositate entro il 6 marzo prossimo dal gup Ilaria Cornetti –, il secondo alla Cassazione. Passerà di sicuro almeno un anno e mezzo per la definizione dell’appello, serviranno poi ancora mesi per l’ultimo e definitivo grado di giudizio.

Nel mezzo c’è il futuro del calciatore che non è stato sospeso dal Genoa. Anzi convocato regolarmente nell’ultima partita, sebbene poi sia finito in tribuna. Il polverone e la rabbia dei tifosi liguri per tale comportamento della società hanno infiammato i social finendo per diventare argomento da prima pagina nazionale. Difficile che, stante anche il momento psicologicamente delicato che il centrocampista 22enne gioco forza sta vivendo al centro della bufera mediatica, faccia parte del gruppo che andrà ad Ascoli.

«Portanova? Sinceramente mi occupo dell’aspetto tecnico e Manolo in questi giorni non si è allenato. Ho voluto portarlo nel gruppo a pranzo e a cena ed è stato con noi e basta». Così Alberto Gilardino, neotecnico del Genoa domenica all’esordio, in conferenza stampa in merito al caso Portanova, col giocatore che aveva appunto assistito alla partita col Sudtirol dalla tribuna. Dal club, che sa quanto è spinosa la situazione, intanto prosegue il silenzio sulla vicenda.

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