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Brides International torna ad Aprile!

Annunciate le date per il recupero dello spettacolo “The Brides International”, portato in scena dalla compagnia “Topi Dalmata“. Gli spettatori avranno dunque la possibilità di recuperare la pièce di teatro. Lo spettacolo rimandato a causa dello sciame sismico di inizio febbraio, sarà recuperato venerdì 14 (turno A), sabato 15 (turno B) e domenica 16 aprile (turno C) . Chi possedeva già il biglietto per lo spettacolo, potrà utilizzarlo nelle nuove date individuate. Altrimenti, sarà possibile comperare il titolo d’acquisto in biglietteria, aperta dalle 13 alle 19 da martedì a domenica, oppure online.

Da un’idea originaria di Margherita Fusi e Silvia Priscilla Bruni, il respiro internazionale di questa pièce è stato sviluppato dal regista David Glass che ha rielaborato e sviluppato The Brides in uno spettacolare pezzo di teatro fisico, in un tripudio di delicatezza. Una produzione della compagnia senese dei Topi Dalmata, nata nel 2010 dopo alcuni bizzarri esperimenti di laboratorio che usano queste parole per descriversi: “Con le loro macchie di multiforme ingegno i Topi annusano la situazione e partono in quarta alla conquista del mondo”. Silvia Priscilla Bruni, è nata a Venezia, ma vive a Siena da 23 anni, l’attrice e coordinatrice del gruppo teatrale I Topi Dalmata, racconta come la storia di The brides sia nata alcuni anni fa proprio a Siena, ma che adesso ritorna con un respiro internazionale, dopo aver attraversato paesi diversi, contaminandosi con spose dal giappone, dall’america e dalla grecia, che raccontano senza parole le vite di tante donne.
The Brides international è una celebrazione sfrenata del comportamento scorretto femminile: sul palco le attrici si agitano, urlano, si contorcono e gridano, mentre le splendide musiche ci trasportano da un mondo all’altro.
“Sì, è esattamente questo – racconta Silvia Priscilla – è il momento in cui la donna va fuori dallo stereotipo e dall’etichetta che le viene imposta. Recitiamo tutte in abito da sposa, sono abiti che ci hanno regalato, e come dice un detto popolare, l’abito fa il monaco”. Ma cosa simboleggiano questi vestiti?
Sono scomodi, pesanti –  racconta Silvia Priscilla Brunisei fisicamente bloccata in un bustino, esattamente come le donne che vengono compresse nelle situazioni. Ma resta la voglia di dire qualcosa, c’è la necessità di esprimersi al di là di quello che la società impone
Chi è la black bride? “E’ la disciplina, l’educazione, la famiglia, che purtroppo non si sceglie, è qualcosa che ci si autoimpone, la morte delle idee, dello slancio che avrebbe ogni individuo, la morte della volontà”.
Quanto entusiasmo c’è sul palco, per le prove, dopo due anni di pandemia?
“Tantissimo – conclude l’attrice – il sogno è ricominciato da Londra, l’entusiasmo di riportarlo qui a Siena è qualcosa di eclatante, torna a casa uno spettacolo che è andato in giro e ha cambiato un po’ linguaggio e ritorna arricchito. Questo progetto è nato da Siena, era giusto che tornasse, chi lavora con noi per questo spettacolo, proveniente da varie parti del mondo, è estasiato della città, quando interrompiamo, gli attori sono quasi increduli di trovarsi in un posto così straordinario come Siena”.

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