“Troviamo un accordo quadro con tutti i Comuni per le scuole, sulla base di quello che Siena ha trovato con l’amministrazione di Asciano”. E’ la proposta dell’assessore all’istruzione del Comune di Siena Paolo Benini sulla questione, emersa nei giorni scorsi, degli alunni che frequentano scuole all’interno di Comuni diversi da quello della propria residenza.
“Con il Comune di Asciano – spiega l’assessore Benini – abbiamo trovato un accordo per un contributo annuo di 22mila euro, che comprendono il servizio mensa e tutta una serie di servizi, compreso un contributo per la manutenzione delle strutture e quindi anche bollette di luce e gas e quant’altro. Parliamo di circa quaranta bambini residenti nel Comune di Siena che frequentano una struttura nel territorio di Asciano. Può essere una base di partenza per trovare un accordo con tutte le altre amministrazioni. Come Siena, su circa tremila bambini iscritti a scuole dell’infanzia e primarie, quasi cinquecento arrivano da Comuni limitrofi. Circa duecento di questi interessano due strutture, di cui quindi rappresentano una quota importante per quanto riguarda l’utenza e quindi i costi che devono essere sostenuti. Gli altri sono distribuiti sulle altre scuole. L’amministrazione comunale si accolla dunque tutta una serie di spese, soprattutto per quanto riguarda queste due strutture che accolgono un gran numero di alunni non residenti, comprese quella sulla manutenzione e sulla mensa, cui aggiungere bollette per riscaldamento, luce e acqua, servizi vari. Da qui la decisione di aumentare i costi per i non residenti: del resto è un metodo che utilizza anche la Regione Toscana, che differenzia fra residenti e non residenti per quanto riguarda i cedolini relativi ai libri di testo, non distribuiti a questi ultimi”.
“La mia proposta – prosegue ancora l’assessore – è quella di trovare un accordo a livello provinciale basato sulla Isee. Ne parlerò con il presidente della provincia come rappresentante del Comune capoluogo, che può essere capofila in questo tipo di ragionamento, chiedendo un’azione concreta dell’ente sovraordinato. In questo modo possiamo calcolare un contributo che le amministrazioni possono versare per mense, servizi, manutenzione e tutte le varie spese che dipendono dal numero di utenti. Sarebbe infatti equo che i bambini possano avere accesso e poter fruire delle strutture su tutto il territorio a seconda delle esigenze familiari, stabilendo criteri di accesso, basati anche sugli spazi disponibili, dando però priorità ogni anno ai residenti”.
“Come Comune di Siena – conclude Benini – spendiamo circa 160mila euro all’anno per la manutenzione delle strutture, poi ci sono da calcolare le spese per le mense, bollette, acqua, luce, riscaldamento, materiale vario, per cui si aggiungo costi che variano significativamente per le presenze esterne. E’ giusto che ci sia un accordo quadro fra le amministrazioni che sani questa situazione, con conteggi equi e onnicomprensivi, quindi anche per il servizio mensa”.
Ieri alla vigilia della conferenza stampa tenutasi questa mattina da Benini per parlare del tema delle mense, non si sono fatte attendere le dichiarazioni dell’Osservatorio “W la pappa con il pomodoro”. Ciò che viene lamentato dall’associazione dei genitori è il mancato dialogo tra l’assessore e le famiglie: “Il nostro Assessore non ha neanche tempo di parlare solo con quelle residenti visto che non vuole interagire con quelle dei comuni limitrofi” proseguono con un comunicato. L’associazione si domanda:
1) perché i bandi per l’approvvigionamento delle derrate alimentari sono al massimo ribasso e non si privilegiano la filiera corta locale e i CAM?;
2) perché il Comune non monitora la qualità del servizio attraverso un sistema adeguato di monitoraggio degli scarti ?;
3) perché il personale impiegato nella mensa non riceve adeguata formazione( nell’ultimo bilancio 2021 ci sono solo 400€ di formazione al personale mense) ?
4) perchè nessuno dell’Amministrazione ha mai pensato di andare di persona ad assaggiare nelle scuole?;
5) perché il rapporto qualità/prezzo è peggiore rispetto ad altri comuni e soprattutto non prendiamo ad esempio mense e realtà vicine al nostro territorio come ad esempio Sesto Fiorentino? ;
6) perché il Comune di Siena non aderisce al progetto Sostenibilmense della Fondazione MPS che sta aiutando a migliorare le mense dei comuni della Provincia di Siena con risorse anche economiche date dalla Fondazione?
7) è possibile visionare gli atti relativi ai conti economici che hanno portato alla definizione del +2€ per i non residenti?
8) infine una battuta: cosa c’entra la rottura della caldaia con l’impossibilità della cottura della pommarola?