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Banca, Fondazione, Università: le “ricette” di Spinelli per ripartire

«Assicurare la vita dell’azienda e mantenere la direzione generale a Siena, per scongiurare la devastazione socio-economica della città e gravi conseguenze per l’intera regione: questa dovrà essere la priorità assoluta per le soluzioni proprietarie e industriali della Banca Monte dei Paschi che si delineeranno dopo l’aumento di capitale e le eventuali azioni aggregative». Con queste parole Marco Spinelli – consigliere regionale uscente e candidato alle prossime elezioni per il PD – affronta la delicata situazione che sta coinvolgendo la storica banca senese.

Secondo Spinelli, quella del Monte è «la più grande crisi aziendale della nostra regione, non inferiore a quelle che hanno investito Piombino o Pistoia, e, come in quei casi, la Regione dovrà portarla – di concerto con il Comune di Siena e le forze sociali – a un passaggio con il Governo nazionale; non si possono accettare passivamente soluzioni che portano alla desertificazione di questa città, occorre un intervento che metta in salvaguardia il posto di lavoro di migliaia di persone».

A cominciare da un disegno proprietario e industriale che risani e modernizzi l’azienda – di cui anche il Governo nazionale sia protagonista – al fine di ricostituire le condizioni di lavoro e sviluppo della città.

«La Regione – prosegue Spinelli – deve promuovere una profonda svolta nel gruppo dirigente e nell’azione della Fondazione. Il presidente e gran parte della deputazione amministratrice vanno cambiati perché frutto di nomine effettuate secondo la logica del ‘meglio fuori’, una logica in cui si respira un’aria di pregiudizio nei confronti della comunità senese. Ma Siena non può e non vuole essere commissariata. Siena non è soltanto fatta di quelli che hanno gravemente sbagliato».

Banca e Fondazione, dunque, ma anche Università tra i temi fondamentali su cui costruire una rinascita della città e del territorio. «Apprezziamo il lavoro fatto dall’Ateneo per risanare il bilancio – prosegue Spinelli – ma adesso occorre un piano, definito dalla Regione con le due Università, le istituzioni locali e il governo, che possa riportare Siena a essere una delle città universitarie, dello studio e della ricerca più attrattive e competitive in Europa e nel mondo».

Un piano che passa attraverso un’accoglienza competitiva e diversificata per tipologia e livelli di reddito nei confronti di docenti, studenti e ricercatori, ma anche attraverso un esame aggiornato dell’offerta formativa attuale e di un suo sviluppo, per difendere i punti di forza e sviluppare le potenzialità.

«Questa – conclude Spinelli – saranno le battaglie che porterò avanti, per la città, nei prossimi cinque anni. Ho passato gli ultimi cinque a dimostrare che Siena poteva uscire dal suo ‘splendido isolamento’ e tornare a pieno titolo a fare la sua parte nella Toscana. Ora basta. Siena è già in Toscana. Siena ha già pagato».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO SPINELLI

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