Il Consiglio Comunale di oggi, venerdì 29 dicembre, ha approvato il Documento Unico di Programmazione (Dup) e il bilancio di previsione 2024-2026. Gli atti sono stati presentati dall’assessore al bilancio e ai tributi, alle entrate e ai fondi europei Riccardo Pagni. Il Dup, Documento Unico di Programmazione, ha ricevuto 18 voti favorevoli e 7 voti contrari. Presenti 27 consiglieri, 2 astenuti.
“Il Dup 2024-2026 contiene tutte le linee programmatiche dell’azione economica che il Comune si prefigge di conseguire nel proprio periodo di amministrazione – ha specificato l’assessore Pagni – con un piano di natura più generale rappresentato dalla sezione strategica ed un piano particolareggiato rappresentato dalla sezione operativa. In particolare è composto dalla programmazione triennale dei lavori pubblici, dalla programmazione finanziaria da destinare ai fabbisogni del personale in essere e futuro oltre che dalla valorizzazione in termini economici finanziari del patrimonio immobiliare dell’ente”.
“Una strategia di sintesi che sottolinea l’importanza della promozione culturale e turistica della città – come si legge nell’atto – l’amministrazione ritiene che alla luce delle previsioni di decremento delle entrate da contributi da parte dello Stato e della Regione, sia necessario porre l’attenzione sulle capacità di valorizzazione della nostra città come città d’arte e quindi come città di richiamo turistico. A tal fine dovranno essere sostenute tutte le attività che determinano a loro volta un incremento economico diretto e corrente a favore dell’amministrazione con riguardo ad una valorizzazione del Santa Maria della Scala, del Museo Civico e di tutte le mostre, iniziative e manifestazioni che possano attrarre nella città un numero di persone che possano portare maggiori benefici economici anche all’imprenditoria locale”.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2024-2026, l’atto, presentato dall’assessore Pagni, ha ricevuto 18 voti favorevoli e 7 contrari. Consiglieri presenti 27, astenuti 2.
Rispettato il termine del 31 dicembre previsto dal Testo Unico degli Enti Locali (Tuel) per evitare l’esercizio provvisorio. “Siamo partiti – ha spiegato l’assessore Pagni – da un bilancio di previsione che non è il frutto del pensiero o dei patti di questa amministrazione. Noi abbiamo gestito questi primi mesi del nostro mandato con gli indirizzi finanziari della precedente amministrazione, con i loro intenti giusti o sbagliati che fossero. Questo ha poi determinato qualche defaillance o necessità di variazioni di bilancio”.
“Percorrere la strada che porta a costruire il bilancio è fondamentale per individuarne i punti deboli e i punti forti – ha proseguito l’assessore – le nostre previsioni sono fondate sull’andamento delle precedenti entrate e delle precedenti uscite, per cui abbiamo cercato di fare un lavoro minuzioso, lungo e applicativo su quelle che sono state tutte le risorse impegnate negli anni precedenti, in particolare dal 2021 al 2023. Abbiamo considerato anche il 2020, ma a causa dell’esplosione della pandemia non si tratta di un bilancio molto indicativo. Abbiamo cercato di fare una media, abbiamo cercato di chiedere agli uffici il massimo della partecipazione, visto anche che lo scorso luglio il Ministero, con un decreto, ha accorciato i termini per la presentazione del bilancio di previsione, anticipato dal 15 novembre al 15 ottobre. C’è stato perciò un grande sforzo per riuscire ad avere dei dati che speriamo siano sufficienti, che siano giusti, che siano coerenti. Il lavoro è stato capillare, anche perché, è importante sottolinearlo, quest’anno non avremo i contributi per l’emergenza Covid, che negli anni precedenti ammontavano a circa due milioni e mezzo di euro. Questa è una voce di bilancio, che riguarda i trasferimenti correnti fra le Regioni e lo Stato, non indifferente. E quindi richiede l’applicazione di alcune voci di spesa di risparmio”.
“Per quanto riguarda gli indirizzi – ha evidenziato Pagni – l’attenzione principale è rivolta al mondo del commercio, alla chiusura dei negozi, a quella che per la città è una fonte di ricchezza per otto mesi all’anno e che invece poi rappresenta una difficoltà per i restanti quattro mesi, a tutto quello che fa perdere i guadagni dell’estate ai nostri ai nostri imprenditori. E, su questo, lo sforzo è quello di cercare di destagionalizzare il più possibile la città: l’avete visto con il programma invernale, il programma natalizio, il programma degli eventi nei musei, nelle fiere, nelle mostre. L’obiettivo è portare un flusso di beneficio economico alla città anche nei mesi invernali, pur se non lo stesso e non così continuo come è d’estate, perché è impossibile. Questo consentirebbe a tanti negozi non solo di rimanere aperti, ma anche di valutare l’espansione della propria attività”.
“Scendendo nel dettaglio, il bilancio – ha illustrato l’assessore – vede delle entrate al titolo primo che sono di natura tributaria: l’Imu, l’imposta di soggiorno, la Tari, il recupero dell’evasione, il fondo solidarietà comunale. Per il 2024 sono previste in 61.892.070,06. Poi ci sono i trasferimenti dallo Stato e dalle Regioni o da altri enti pubblici, che sono un po’ ridimensionati in adeguamento a quanto ricevuto finora tramite questi canali. La legge di bilancio nazionale, infatti, sarà completata dopo il nostro bilancio di previsione; proprio con la legge finanziaria avremo l’esatto stanziamento a favore dei comuni dallo Stato e direttamente dalle Regioni. Questa entrata per il 2024 è di 7.400.000, è prevista in 5.590.000 per il 2025 e 5.579.000 per il 2026. Proprio per evitare il più possibile l’adozione di variazioni di bilancio, non abbiamo fatto delle previsioni ottimistiche, ma più ridimensionate. Ci sono poi le entrate extratributarie: i teatri, gli affitti, le mense, i trasporti. È tutto ciò che il Comune introita e che non fa parte delle imposte. Questa cifra è di 37.298.360 per il 2024, di 37.048.000 per il 2025 di 36.757.000 per il 2026. Anche qui ci siamo comportati cautamente. Abbiamo poi un’entrata, sempre nella parte di spesa corrente, che viene dalle vendite dei beni immobili di proprietà del Comune, dalle alienazioni. È prevista per l’anno 2024 in 1.110.000, con una piccola decurtazione di legge del 10%, pari a 123 mila euro circa, che è un fondo destinato all’estinzione anticipata dei prestiti”.
“Per quanto riguarda le uscite – ha spiegato Pagni – il titolo primo è la spesa necessaria alla conduzione dell’amministrazione di parte corrente: tutte le spese, escludendo quelle di investimento, che il Comune sostiene. È prevista in 104.084.241,66 euro per l’anno 2024, in 100.308.000 per l’anno 2025 e in 99.219.000 per l’anno 2026. In questi 104 milioni ci sono anche tutti gli stipendi dei dipendenti, che sono una voce importantissima, e ci sono i costi energetici. Siamo un piccolo Comune di 55 mila abitanti, ma siamo piccoli, per fortuna, solo come numero: siamo una realtà molto importante, abbiamo tante rappresentatività nei confronti del mondo, abbiamo tante richieste di enti, di organizzazioni che vanno ascoltate perché rappresentano anche una molla culturale per la città”.
“L’altra parte del bilancio – ha continuato l’assessore – è la parte capitale. La parte predominante sono le entrate di parte capitale, cioè tutte le entrate libere e vincolate che servono a effettuare gli investimenti, compresi quelli del Pnrr. Si tratta di ogni somma che viene destinata dallo Stato, dalle Regioni, dal Pnrr e dall’amministrazione comunale per gli impieghi, gli investimenti materiali (ma possono essere anche immateriali). Questa parte di entrate in conto capitale è prevista in 38.006.663 per il 2024, in 39.680.000 per il 2025, in 4.153.000 per il 2026. Nella parte capitale entrano anche le spese (che ho riportato anche nella parte corrente) per le vendite dei beni immobili: sono entrate in conto capitale perché è una vendita di un bene immobile, ma sono applicabili alla spesa corrente. Nelle entrate sono presenti anche i prestiti, i finanziamenti e le contrazioni di mutui. La previsione dei mutui è di 4.995.000 per il 2024, di 5.000.000 per il 2025 e di 3.586.000 per il 2026. Ci sono tante opere in corso di realizzazione e dove non sarà sufficiente la copertura del Pnrr dovrà intervenire direttamente il Comune. Lo sforzo dell’amministrazione sarà comunque di essere il più aderenti possibile al Pnrr, non vogliamo permetterci sbavature: se prendiamo 32 milioni dal Pnrr e poi ci aggiungiamo 15 milioni di mutui compromettiamo gran parte della spesa corrente. Per cui i mutui devono essere calibrati all’importanza delle opere e devono essere anche devoluti, laddove possibile, a realizzare progetti strategici per la città. Altre uscite sono le altre spese di investimento previste per l’anno 2024, come ad esempio i computer o altri beni materiali che vengono acquistati ed entrano a far parte del capitale del Comune. Dobbiamo considerare anche gli oneri connessi alla contrazione dei mutui. Le spese in conto capitale sono, quindi, di 50.195.000 per l’anno 2024, 45.000.000 per l’anno 2025, 7.969.000 per l’anno 2026”.
“Abbiamo una solidità finanziaria sulla parte capitale – ha sottolineato Pagni – che ci consentirebbe di accedere ancora a 121 milioni di prestiti, ma non lo faremo. Non è questo il nostro intento, perché assorbirebbe troppo la parte corrente e sarebbe poi impossibile amministrare. Abbiamo previsto mutui, forse in eccedenza rispetto al necessario, per attuare i punti più importanti del nostro programma (come ad esempio il Parco delle Mura e la riqualificazione della Fortezza). Oltre a ciò, l’amministrazione ha un fondo di riserva di crediti di dubbia esigibilità. Il Comune di Siena ha affidato a Sigerico Spa questa parte di riscossione e i tributi incassati sono maggiori degli anni precedenti. Questo ci consente di liberare risorse che vanno a finire nella spesa corrente. Ci sono poi le anticipazioni del tesoriere, a cui si ricorre quando non si ha una sufficiente liquidità. Il Comune di Siena, in realtà, ha una previsione di liquidità molto consistente, pari a 17.943.000 euro, per cui non riteniamo di dover ricorrere al tesoriere. Il conteggio degli importi in deposito dal tesoriere si ricava dal bilancio consuntivo dell’anno precedente e proviene, quindi dall’ultimo rendiconto approvato. Ultima voce sono le partite di giro, che ci vedono come una sorta di ‘passacarte’. Anche queste vanno a confluire nel bilancio in entrata in uscita la corretta per la formazione dello stesso” ha concluso l’assessore Riccardo Pagni.
Il Consiglio ha infine respinto un ordine del giorno presentato dai consiglieri Alessandro Masi, Giulia Mazzarelli e Gabriella Piccinni del gruppo del Partito Democratico, Anna Ferretti e Adriano Tortorelli del gruppo Progetto Siena, Gianluca Marzucchi del gruppo Polis, Fabio Pacciani del gruppo Misto e Massimo Castagnini del gruppo Castagnini Sindaco, per l’inserimento di una previsione di progettazione e riqualificazione del Parco di Piazza d’Armi nel bilancio preventivo 2024-2026 e nel Piano triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026.
L’inervento in consiglio della consigliera Giulia Mazzarelli
Oggi in consiglio comunale ci apprestiamo a votare il bilancio di previsione, insieme al documento unico di programmazione e il piano triennale dei lavori pubblici, tutti e tre riguardano le prossime annualità 24-26. Si tratta di atti importanti per l’amministrazione comunale perché viene presentata al consiglio e alla città la programmazione strategica e operativa per i prossimi tre anni: quali saranno le opere pubbliche che il comune intende realizzare, in quali settori e come saranno impiegate le risorse pubbliche? Il bilancio nonostante sia il primo di questa amministrazione ha già il sapore di un bilancio di fine mandato, senza slancio e senza una reale prospettiva, manca ancora la visione della città nel lungo periodo. La tendenza sembrerebbe quella, in perfetta continuità, con la giunta De Mossi di gestire, il giorno dopo giorno, l’ordinaria amministrazione senza una pianificazione di interventi strutturali e senza un idea o un fil rouge che tenga insieme i vari interventi. In questa sterile e burocratica restituzione dei numeri, manca insomma la parte più importante, la visione politico programmatica, qual’è l’immagine l’idea della nostra città tra cinque anni? Il nostro giudizio politico riguardo al bilancio di previsione è assolutamente negativo. Siamo convinti che l’apporto di chi amministra non può essere quello di un semplice esercizio di ragioneria, per far quadrare i conti ma dovrebbe riguardare una vera pianificazione strategica degli interventi in un ottica di insieme, con l’obiettivo soprattutto di generare benessere, migliorare le condizioni di vita delle persone, limitando le disuguaglianze sociali ed economiche, creando maggiori e migliori opportunità per tutte e tutti. Quali sono concretamente le azioni ad esempio che possano portare un sollievo per i commercianti del centro storico e delle periferie, che faticano a far tornare i conti, con gli aumenti delle spese di affitto considerevolmente aumentati come del resto i costi in generale delle materie prime e dell’energia, a fronte invece di una contrazione del potere di spesa dei consumatori; quali le azioni volte a limitare la chiusura definitiva di esercizi commerciali e lo spopolamento del centro storico, questa amministrazione ha intenzione di mettere in atto un piano serio a partire dall’ascolto di tutti gli attori coinvolti o si limiterà ancora a favorire l’apertura di nuovi supermercati di media dimensione e alberghi di lusso? Quali sono le azioni concrete che il comune ha intenzione di mettere in campo per sostenere le famiglie? Quali le azioni per affrontare il problema del caro affitti per gli studenti universitari e facilitare una maggiore e reale integrazione nella città? Non bastano richiami identitari alle tradizioni quando poi si sottofinanzia del 30% gli investimenti per le politiche sociali e per le famiglie, del 60% le politiche giovanili e del 43% la tutela e valorizzazione delle attività culturali. L’assessore al bilancio Pagni ha parlato di inserire la cultura e il turismo come prerogativa principale e futura linea di sviluppo per Siena ma il tentativo ad esempio organizzato dall’amministrazione per queste vacanze di Natale ha avuto per ora risultati molto scarsi con una occupazione delle strutture ricettive appena al 30% e ancora il malcontento di molte attività.