Non si ricandida il sindaco di Asciano Paolo Bonari in vista delle elezioni amministrative di maggio. In questa intervista spiega le sue motivazioni
Sindaco Bonari, ha sciolto la sua riserva?
“Confermo quello che già avevo anticipato sui social a inizio anno. Non mi ricandiderò alle elezioni di maggio. E’ una decisione molto sofferta ma sono convinto che sia la decisione giusta. In questo mandato ho messo il massimo dell’impegno e della determinazione. Impegno che non sarei in grado di garantire per i prossimi cinque anni. Preferisco così fare un gesto di responsabilità verso la mia comunità e lasciare spazio a chi vorrà fare questa esperienza, che rimane, per me, un’esperienza bellissima”.
Sono stati cinque anni in cui ad Asciano si sono viste tante cose.
“Cinque anni che sono letteralmente volati e nei quali, spero, di aver contribuito a riaffermare l’importanza e la visibilità che Asciano deve avere. Ma sono stato solo il direttore di un’orchestra. Il merito, quello vero, va ai suonatori. Ovvero ad assessori e consiglieri, che ci hanno messo tantissimo impegno, alle associazioni, che sono state al gioco e ci hanno seguito in questa avventura e poi ai dipendenti comunali, che non si sono mai tirati indietro”.
Lascia comunque un buon lavoro.
“Lascio anzitutto un’amministrazione sana, con un indebitamento praticamente azzerato ed oltre 2 milioni in cassa che, grazie allo sblocco concesso dalla Finanziaria, potranno essere subito investiti in quello che serve. A partire dall’antisismica nelle scuole e dalla messa in sicurezza dei fiumi, dove c’è già una progettazione avanzata. A giorni inizieranno invece i lavori allo stadio Marconi e al cimitero di Asciano, già finanziati, oltre alla rimozione dei rifiuti pericolosi alla ex Fornace di Arbia, dove, secondo me, si giocherà la partita più importante dei prossimi cinque anni”.
Impegni per il futuro?
“Rimarrò comunque a disposizione della mia comunità e qualcosa in cui rendermi utile di certo la troverò. Anche se per adesso sento solo l’esigenza di recuperare una dimensione privata, dopo cinque anni davvero intensi. Anzi un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere alla mia famiglia, che in questi cinque anni mi ha supportato e sopportato”.