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Amiata: il caso della neve artificiale e della vetta chiusa

L’Amiata a corto di neve. In particolar modo nella vetta del monte non ne è presente abbastanza per permettere il regolare svolgimento degli impianti, infatti, il campo scuola della Vetta è chiuso ma restano aperte la “Direttissima”, le “Macinaie” e le sciovie Jolly e Asso di Fiori. Si tratta di un evento che fa discutere, un’eccezione alla regola della parte di montagna definita “Il ghiacciaio dell’Amiata”. A parlare per primo è stato il sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi: ammette che c’è qualcosa che non sta funzionando e che ha intenzione di far chiarezza in vista del rinnovo delle concessioni alla società che gestisce gli impianti di vetta. Inoltre aggiunge che in questo progetto sono presenti dei soggetti che condizionano in negativo il naturale svolgimento degli eventi, ma lui è determinato di poter svolgere un ruolo attivo e propositivo nello sviluppo della montagna Amiata. Ad unirsi al coro delle preoccupazioni e delle polemiche sono anche gli operatori, a parlare ad Antenna Radio Esse è stato Daniele Coppi, presidente del Consorzio Amiata Insieme. Coppi si ritiene soddisfatto del lavoro svolto dal comune per rendere praticabili i parcheggi ricoperti da lastre di ghiaccio ma lui come tutti gli altri rimane in attesa delle decisioni dei dirigenti della società che gestisce l’impianto di innevamento artificiale e gli impianti di risalita alla vetta. Da segnalare anche un errore di comunicazione da parte di chi gestisce il Campo scuola della Vetta, infatti fino a ieri sera a tarda ora non vi è stata nessuna segnalazione sull’eventuale apertura o meno delle piste. Questi disagi hanno avuto peso anche sui risultati delle presenze dei turisti durante il periodo delle feste, ed è oggettivo che fino ad ora questa stagione invernale non è andata nel migliore dei modi.

 

Filippo Meiattini

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