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Alla media di Poggibonsi combattere la mafia è… un gioco da ragazzi

Tre incontri per parlare di mafia e di legalità. Ad organizzarli è la 2B della scuola media Marmocchi Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi, classe vincitrice del concorso “L’Ora di legalità” organizzato dalla CGIL Toscana con il progetto MafiAlt, un gioco da tavolo sulla mafia.

A dare il via al ciclo di incontri, che si svolgeranno all’interno della scuola media, sarà giovedì 12 aprile, il criminologo Silvio Ciappi. Scrittore, esperto della Commissione Europea in tema di violenza e lotta al terrorismo, Ciappi spiegherà ai ragazzi quale sia il significato della parola narcotraffico, quali sono i risvolti e le implicazioni dell’uso di droga, delle ramificazioni della mafia internazionale e dei traffici di cocaina.

Il 10 maggio l’ininiziativa ha per argomento i beni sequestrati alla criminalità. A parlarne sarà il sindaco Tavarnelle Davide Baroncelli che sul proprio territorio ha alcuni appartamenti confiscati alla mafia. Sarà lui ad illustrare, con il padrone di casa David Bussagli sindaco di Poggibonsi, quale impegno gli amministratori mettono ogni giorno in campo e quali strumenti hanno a loro disposizione per operare nella legalità.

Infine, il 18 maggio, sarà la volta di un magistrato. Francesco Bagnai, già giudice del Tribunale di Poggibonsi, oggi giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze affronterà i temi legati alla lotta alla criminalità e quelli del rispetto della legalità.

Proprio per prepararsi agli incontri, la classe ha avviato una serie di approfondimenti sui temi legati alla mafia, alla sua origine e alla sua evoluzione.

La dirigente del Comprensivo 1, Manuela Becattelli, sottolinea come «il progetto della legalità sia una prosecuzione dell’impegno che da anni la scuola porta avanti. Abbiamo progetti sull’educazione alla cittadinanza, si lavora sulla tutela e sulla difesa ambientale, affrontiamo i temi della legalità e del bullismo, della salute e in particolare portiamo avanti iniziative per l’inclusione».

MafiAlt, un gioco da tavolo sulla mafia, ideato dalla professoressa di Italiano Silvia Cortigiano, realizzato a mano dagli studenti con il contributo della professoressa di Arte, Marina Cesani, prevede un percorso da affrontare con varie domande sui comportamenti mafiosi, su come si radica e su come agisce la mafia, e sugli atteggiamenti virtuosi. «Il nostro progetto – commenta la professoressa Silvia Cortigiano – prevede di approfondire, riflettere, interiorizzare concetti fondamentali del convivere civile: onestà, correttezza etica, rifiuto dell’omertà. Intendiamo promuovere la cultura della Legalità contro l’indifferenza e la corruzione sempre più dilagante. La conoscenza delle varie organizzazioni criminali deve condurre ad un pensiero costruttivo di”nuova umanità” e di giustizia sociale. L’impegno educativo promosso vuol stimolare ogni alunno a divenire fautore della propria crescita personale in un ottica di giustizia sociale e morale, contro ogni sopruso e violenza». Il progetto mira alla «crescita personale di ogni alunno relativamente alle tematiche proposte e condivisione con i coetanei del percorso intrapreso anche con la diffusione del gioco da tavolo didattico-educativo creato dagli stessi ragazzi. Le tematiche saranno diffuse anche mediante il giornalino cartaceo dell’Istituto e il blog del Infodiclasse», conclude la professoressa.

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