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Al via a San Quirico la staffetta per il possesso del bassorilievo del 1150

L’assessore Sani: «Chiediamo l’aiuto di tutti, ciascuno secondo i propri mezzi e le proprie disponibilità, per restituire questa bellissima opera, dagli studiosi definita come “uno dei più importanti monumenti della scultura romanica in terra di Siena”, alla comunità»

Un bassorilievo scolpito nel marmo, databile intorno al 1150, che rappresenta una scena della vita di Abramo, il celebre episodio biblico del sacrificio di Isacco. E’ l’opera che l’Amministrazione Comunale vorrebbe riportare all’interno del Palazzo Chigi – dove si trovava dopo il suo trasferimento dalla Chiesa Collegiata – in cui era nata come frontale di altare o come una parte dell’antico pulpito. Lo storico dell’arte Mario Salmi ipotizza che sia da attribuire ad artisti non locali ma provenienti da oltre Appennino. Alla fine del Settecento, l’opera passò nelle mani della famiglia Chigi che poi, nel secolo scorso, l’ha ceduta a privati.

Adesso è possibile per la comunità recuperare l’importante scultura esercitando il diritto di prelazione entro 60 giorni e acquistando il bassorilievo allo stesso prezzo con cui è stato venduto dalla Casa d’aste fiorentina Pandolfini». Il 26 novembre scorso, infatti, l’opera d’arte è stata battuta al prezzo di 32mila oltre diritti d’asta (8mila euro).

«Chiediamo l’aiuto di tutti, ciascuno secondo i propri mezzi e le proprie disponibilità, – spiega l’assessore alla cultura Ugo Sani – per restituire questa bellissima opera, dagli studiosi definita come “uno dei più importanti monumenti della scultura romanica in terra di Siena”, a San Quirico. Ci sembra non esagerato dire che, se riusciremo nell’impresa, avremo dato il nostro contributo a costruire un piccolo pezzo di storia del nostro paese».

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