E’ passata all’unanimità la mozione presentata il 19 ottobre in Consiglio comunale da Lorenzo Loré (Forza Italia) sull’istituzione del Garante dei diritti degli anziani, in modo da assicurare una capillarità di azione e che possa lavorare in sinergia con la già costituita Consulta comunale per gli Anziani.
“La società deve essere disponibile e preparata ad affrontare i problemi della terza età, sia della parte sana e ancora attiva, come di quella fragile – ha evidenziato Loré – ma per farlo necessita di un supporto normativo da attuare in maniera organica e programmata, riconoscendo i giusti diritti dell’anziano e impedendo possibili discriminazioni, che tendono non raramente a emergere”. Da qui la “richiesta di impegno del sindaco e della giunta comunale a istituire questa figura i cui compiti, funzioni e prerogative saranno descritti in un apposito Regolamento/Disciplinare che, prima di essere presentato in Consiglio comunale, sarà sottoposto alle competenti commissioni consiliari”..
Come ha ricordato il consigliere, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’UE si legge “l’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale”. Ma, anche che “la dignità umana è inviolabile. L’età e le condizioni di dipendenza non possono essere motivo di restrizione di diritti umani inalienabili e di libertà civili riconosciute a livello internazionale ed inserite nelle Costituzioni democratiche. Tutti, senza riguardo di età o condizione di dipendenza, hanno il diritto di godere dei diritti e delle libertà e di difendere i loro diritti umani e civili. (…) Gli stati membri devono sviluppare politiche che promuovano questi diritti (…) nonché dare supporto a coloro che li affermano e li sostengono”. Per la Carta europea “gli anziani rappresentano un patrimonio per la società, non solo perché in loro si identifica la memoria culturale di una popolazione, ma anche perché sempre più costituiscono una risorsa umana attiva, un contributo di energie e di esperienze del quale la società può valersi”.