Su Antenna Radio Esse la rubrica che parla di musica, “Music My Life” a cura di Graziella Ventrone.
Lo spazio dedicato alle band, ai cantautori e ai progetti che gravitano nel nostro territorio e non. Attraverso le sue interviste i musicisti potranno raccontarsi!
Appuntamento mensile da non perdere sul nostro sito e sui nostri canali social!
In questa intervista faremo due chiacchiere con Soapnote!

Amici lettori, oggi abbiamo il piacere di ospitare Soapnote, un artista che ha saputo trasformare la sua passione in una missione musicale unica. Con radici nell’hip-hop e un’evoluzione verso la musica elettronica, Soapnote ha creato un universo sonoro fatto di emozioni e sperimentazioni.
In questa intervista, esploreremo il suo viaggio artistico, dalle prime rime nel collettivo “Manzharda” fino al suo ultimo progetto “Interference”. Scopriremo cosa significa per lui la musica e come riesce a trasmettere la sua visione ai fan di tutto il mondo. Preparatevi a immergervi in un mondo di suoni pulsanti e atmosfere intime.
Dai primi passi nel rap con il tuo collettivo “Manzharda” al tuo recente lavoro in musica elettronica, come descriveresti il tuo viaggio musicale e quali sono stati i momenti chiave che hanno definito il tuo percorso?
S.”È successo tutto un po’ per caso! Sono sempre stato un grande ascoltatore di musica, e questo con il tempo mi ha fatto conoscere persone con la mia stessa passione. Uno di questi aveva già diverse esperienze nella musica come rapper e producer, ed era curiosissimo di sentirmi al microfono. Da lì a qualche mese, insieme ad altri due ragazzi, è nato il nostro collettivo. Sono stati anni dove passavo le giornate in casa a scrivere i testi e creare i miei primi beat, e questo periodo ha fatto crescere in me un grande desiderio di approfondire la musica, specialmente quella elettronica. Anche il cantare in falsetto è stato piuttosto inaspettato: un giorno ho registrato una breve demo per inviarla a uno dei miei maestri del conservatorio, e poi da lì sono finito in un loop!”
Essendo partito dall’hip-hop, immagino che questi valori siano ancora fondamentali per te. Come riesci a mantenere questi principi nel tuo attuale lavoro di musica elettronica, e in che modo questi influenzano la tua produzione musicale oggi?
S.”L’hip hop mi ha insegnato che essere se stessi e concentrarsi prima di tutto su ciò che si ama della musica è la cosa più bella che puoi regalarti quando scrivi. Cerco di fare lo stesso oggi, anche con un genere completamente diverso. Inoltre, riconosco che una tendenza al minimalismo e la ripetizione delle strutture musicali tipiche del rap sono presenti anche nei miei brani più recenti, non riesco a farne a meno!”
La tua esperienza come docente di tecnologie musicali ti ha dato una nuova prospettiva sulla musica. Insegnare può cambiare profondamente il modo in cui si percepisce un’arte. Come ha trasformato la tua percezione della musica e in che modo ha arricchito il tuo lavoro creativo? Ma soprattutto, che rapporto hai con i tuoi allievi?
S.”Stare a contatto con così tanti giovani allievi che amano la musica fa benissimo anche a noi prof! È una continua condivisione di idee e influenze da entrambe le parti, e spesso mi stupisco a vedere quanto siano già bravissimi musicisti. Con loro poi ho un rapporto fantastico, ed è stato bellissimo sentire tutto il loro affetto quando è uscito il mio disco.”
Parlando di “Interference”, l’ album rappresenta un punto di svolta, il tuo primo grande progetto nella musica elettronica. Quali sono le interferenze più significative che hai voluto esplorare in questo disco, e quale messaggio speri di trasmettere ai tuoi ascoltatori?
S.”Le interferenze più forti sono state quelle che hanno reso lunghissimo lo sviluppo e il rilascio del disco.: tanti imprevisti tecnici e cambiamenti importanti, come il termine degli studi al conservatorio e il mio trasferimento a Siena, hanno rallentato la scrittura, insieme a un po’ troppe paranoie pre-lancio. All’interno dei brani, invece, le interferenze sono principalmente i contrasti che si creano tra i vari suoni di diversa natura. Glitch sonori, bassi lunghi e sintetizzatori fanno da tappeto al falsetto, tante interferenze timbriche. Spero che con la mia musica i miei ascoltatori riescano ad allontanarsi un po’ dalle loro interferenze, e invece si lascino avvolgere da quelle musicali… che sono le più belle!.
Guardando al futuro, hai menzionato che stai lavorando a qualcosa di nuovo. Quali sono le tue principali ispirazioni per il nuovo disco in collaborazione con “Retro Reverb Records”. Puoi darci un piccolo assaggio di cosa bolle in pentola e su quali elementi stai puntando per continuare a sorprendere il tuo pubblico?
S.”Per questo nuovo progetto sto cercando di eliminare un po’ le mie tendenze al minimalismo: nei nuovi brani ci saranno più cambiamenti strutturali e melodici, sia per la voce che per gli strumenti. Se nel mio primo disco i protagonisti erano Pad e sintetizzatori, suoni avvolgenti e di lunga durata, ora mi sto concentrando spesso su suoni brevi, come le tastiere elettroniche, per dare più spazio alla voce. Le mie ispirazioni principali arrivano spesso dagli strumenti elettronici che uso durante le sessioni di composizione: sono loro, molto spesso, a suggerirmi qualcosa. Un’altra fonte fondamentale d’ispirazione sono ovviamente gli artisti che più amo, come Thom Yorke, sempre super attivo con progetti e nuove idee fantastiche.”
Infine, hai affermato che tutti siamo il risultato di percorsi frammentati e connessioni inaspettate. Se potessi fare una connessione inaspettata con una figura storica, chi sceglieresti e perché?
E’ interessante sapere chi potrebbe essere il tuo improbabile compagno di viaggio in questo universo di interferenze!
S.”La prima figura che mi viene in mente è sicuramente Egon Schiele, che ha saputo raccontare la frattura sociale del suo tempo e le proprie emozioni. Alienazione, fragilità e inquietudine. Ha scardinato ogni convenzione estetica usando uno stile unico che trovo magnifico. Credo che tra le cose più belle nel fare un lavoro artistico ci sia il saper mettere a nudo il proprio animo senza filtri, mostrando la vulnerabilità e la complessità delle emozioni: e lui, nel farlo, era un vero maestro!”
Se hai un gruppo, un progetto o ti “occupi” di musica scrivi al nostro numero whatsapp 3920577392 per richiedere un’intervista con Graziella Ventrone!
Graziella Ventrone Caporedattore e Project Manager di “Rock My Life”, social media manager, scrittrice e fotografa, Graziella è un vero e proprio *bulldozer* della scena musicale. La sua vita e la sua carriera incarnano l’energia vibrante di una blogger *on the road*, con il cuore sempre acceso di creatività.