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Metalzinco Chiusi: operaio rientra a lavoro dopo una sospensione forzata di oltre un anno

Ieri ha suonato presto la sveglia per Massimo Mancini, dipendente della Metalzinco di Chiusi: alle 7 era già attivo sul posto di lavoro nel reparto di zingatura per il suo primo giorno di lavoro. Sicuramente sarà stanco, perché il suo è un lavoro duro, ma felice di avere un’occupazione a tempo indeterminato che gli permette di garantire sostentamento alla propria famiglia. Già questa sarebbe una bella notizia, in un periodo dove di assunzioni “vere” se ne vedono poche…

Ciò che rende questa notizia speciale è che Massimo è dipendente della Metalzinco da 20 anni e che il rientro di oggi avviene dopo una sospensione forzata di oltre un anno, per un licenziamento illegittimo che ha visto massimo e la FIOM CGIL di Siena uniti nel combattere tale provvedimento fino al ricorso al Tribunale di Siena che accogliendo le tesi del sindacato e del lavoratore ha ordinato il reintegro.

Pensiamo che l’Azienda abbia compreso l’errore fatto, visto che ha richiamato in forza il lavoratore senza necessità di ulteriori forzature, e che quindi si ritrovi quell’armonia necessaria per il giusto e corretto proseguo del rapporto di lavoro, dato che Massimo fin da subito ha manifestato la volontà di riprendersi il proprio posto di lavoro e non quella di puntare ad indennità sostitutive.

È comunque struggente pensare che se oggi fosse stato veramente il primo giorno di lavoro per Massimo, un caso simile non si sarebbe concluso alla stessa maniera e non avrebbe avuto le stesse tutele: il Giudice, con l’avvento del jobs act, avrebbe solo potuto constatare l’illegittimità del licenziamento ma non la gravità, applicando attraverso uno schema prestabilito un misero risarcimento del danno, senza la possibilità di ridare dignità piena al lavoratore con il reintegro nel posto di lavoro.

Anche per questo, nell’assemblea di sigla per i lavoratori della Metalzinco indetta dalla FIOM CGIL per domani, 26 novembre, per l’illustrare la piattaforma rivendicativa in previsione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, sarà illustrata, fra le altre richieste, quella di superare contrattualmente le regole del jobs act per avere realmente un contratto a tutele crescenti, dove non sia solo l’indennità in caso di licenziamento ad aumentare ma che sia garantito soprattutto il lavoro e la dignità del lavoratore.

Dalla FIOM CGIL rivolgiamo un augurio di buon lavoro a Massimo e a tutti i lavoratori che lottano per i loro diritti!

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