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Valentini: “Colpevoli i ritardi di Ponte”

Il prima cittadino Bruno Valentini, ai nostri microfoni, risponde alle parole di Giovanni Galli, ex portiere del Milan e della Fiorentina, riguardo alla trattativa estiva per rilevare la Robur.  “Diciamo che purtroppo Galli torna su argomenti sui si era espresso e a cui avevo già replicato – ha affermato – . Le proposte sono pervenute in forma scritta da tutti i soggetti interessati ad impegnarsi nella nuova Robur. Quello che contava non erano le dichiarazioni verbali ma l’impegni formali I progetti presentati avevano diverse solidità e dovevano dimostrare in poche ore di avere la liquidità di diverse centinaia di migliaia di euro (tra 360 e 400mila tra fideiussioni e altri costi vari). Nel caso del progetto di Ponte c’erano gli assegni circolari non trasferibili allegati alla proposta ed era più costruito e strutturato. Le informazioni su Giovanni Galli erano positive, essendo un professionista che si è guadagnato la stima come calciatore e per quanto fatto una volta chiusa la carriera, ma certe persone a lui vicino non erano le migliori possibili. Lui però forse fa un po’ di confusione sugli imprenditori senesi, in quanto la mia intenzione era quella di dare la possibilità ai tifosi organizzati di far parte della compagine societaria. Le proposte presentate erano quindi molto facilmente valutabile in termini di attendibilità, realizzabilità e interesse per il calcio senese. Ma ciò non significa che tutti gli impegni assunti siano stati assolti da Ponte, anche se faremo un bilancio sulla gestione più avanti nel tempo, tenendo conto che non era facile fare la squadra in poco tempo. Il progetto scelto era quello più valido: ma un conto è valutare la proposta, un altro come essa viene realizzata.

Per quanto riguarda Taverne credo che serva, prima di tutto al Siena un luogo adeguato ed attrezzato dove allenarsi, cosa che ad oggi non è stata definita. Ho detto più volte che noi come amministrazione comunale abbiamo il dovere di dare un impianto sportivo a Taverne e alla squadra, che purtroppo sono stati presi in giro da Mezzaroma e dalle sue promesse non rispettate. Se il Siena di Ponte non sarà in grado o non vorrà, ci organizzeremo in modo alternativo perché l’impianto deve essere realizzato. Non sento Ponte da qualche settimana in merito e come partenza stiamo attendendo l’incasso dei soldi della fideiussione che Mezzaroma aveva presentato al momento in cui decise di impegnarsi per Taverne. Ad oggi non ho proposte precise da parte di Robur Siena: se queste non arrivano il Comune dovrà organizzarsi da solo.

Per quanto riguarda il settore giovanile non mi pare che gli impegni presi ad oggi siano stati rispettati e da osservatore esterno noto che non è stato realizzato ciò che ci si era impegnati a fare e come me lo aspettavo io, i tifosi e la città. Penso che certe scelte siano state fatto anche per un fattore economico, in quanto si doveva fare un investimento che probabilmente ancora Ponte non era in grado di fare. Credo però che per il Siena non disporre di un settore giovanile all’altezza è una contraddizione, affrontando anche un campionato che impone i giovani e non si può così valorizzare i propri. Non posso sostituirmi alla società, ma rimarco che il progetto è stato realizzato solo parzialmente.

L’amministrazione Comunale ha assunto un preciso orientamento, grazie anche al pronunciamento di altri enti interessati alla procedura urbanistica in oggetto, sapendo adesso cosa si può e non si può fare. Adesso la disponibilità è davanti a chi vuole investire: noi non possiamo farlo, ma possiamo accogliere ogni iniziativa e guidarla verso una ristrutturazione dell’area del Rastrello misurata e compatibile con la nostra città, soprattutto tenendo conto che al momento attuale per tutte le città costruire e mantenere uno stadio è incompatibile con la finanza pubblica e non si può usare solo per giocarci 20 pomeriggi in un anno. Detto ciò, noi attendiamo risposte da parte di privati interni od esterni, che dovrebbero comunque collegarsi alle forze cittadine, alla città: tutto è pronto, la strada è tracciata e non c’è da fare alto che valutare l’eventuali proposte”.

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