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La coltivazione della cannabis per rilanciare Floramiata

Potrebbe essere la coltivazione della cannabis la soluzione per il rilancio della Floramiata. Ovviamente la cannabis utilizzata a scopi medicinali per combattere il dolore. L’idea fu proposta qualche tempo fa dall’amministratore delegato dell’azienda Marco Fabio Montanari e trova ora l’appoggio dei sindaci dell’Amiata.

Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore
Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore

“I problemi di Floramiata sono annosi, si sono susseguite crisi altalenanti, l’ultima è la più grave – ha detto ai microfoni di Antenna Radio Esse Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore e presidente della conferenza dei sindaci Amiata-Valdorcia -. C’è anche un procedimento giudiziario a pesare sul destino dell’azienda che, ricordiamo, è la più grande della zona amiatina ed è fondamentale per l’economia del territorio. Per questo si studiano varie soluzioni e l’idea della cannabis è piaciuta anche alla Regione Toscana, che fra le prime si fa carico dell’uso terapeutico della cannabis. La coltivazione di questa pianta, usata in farmacia per la preparazione dei medicinari che alleviano il dolore, potrebbe essere abbinata alla lavorazione da svolgere alla Novartis, così da fare sinergia”. L’idea è interessante, ma è fattibile? “Quando Montanari ne parlò, furono presi i primi contatti con l’assessore Marroni, poi la Regione ha parlato con la sede competente dell’esercito per un primo approccio per avviare la coltivazione. L’8 maggio il governatore Rossi verrà sull’Amiata per un convegno. Oggi abbiamo un incontro con i sindacati di area per parlare di Floramiata e anche delle altre crisi aziendali del territorio.

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